Extra! Music Magazine sostiene il progetto di crowdfinding “WISH YOU WERE HERE” ideato da THIS IS NOT A LOVE SONG e dedicato ai concerti che hanno fatto la storia della Musica, quei concerti ai quali tutti avremmo voluto assistere. 32 biglietti di 32 concerti epocali, che al loro interno racchiudono 32 manifesti esclusivi illustrati da 32 tra i migliori fumettisti italiani. Il tutto anche in sostegno di 10 live club, grazie a un crowdfunding attivo dal 24 maggio fino al 31 luglio su Produzioni dal Basso. Per aderire all’iniziativa potete saperne di più sul sito https://www.produzionidalbasso.com/project/wish-you-were-here/#Biglietti-manifesti
Se si volge lo sguardo alla scena musicale Anni Novanta di Washington (DC) non si può prescindere dal parlare dei Fugazi. I Fugazi (Ian MacKaye, Guy Picciotto, Joe Lally e Brendan Canty) non erano soltanto i pionieri di un genere, di quel post hardcore, di quella furia più elaborata e intransigente, che fu di ispirazione per molte band a venire. Rappresentavano anche, e soprattuto, uno stile di vita, un'indole culturale ben precisa. Portabandiera dell'ideale DIY (Do It Yourself), i Fugazi, svilupparono una vera e propria “sottocultura” musicale che si esprimeva attraverso l'assenza di merchindise ai concerti, live a prezzi molto bassi, inferiori ai dieci dollari, o gratuiti, eventi in location non convenzionali. MacKaye e Picciotto inoltre, costellavano i testi dei Fugazi di numerose intenzioni socio-politiche: dal patriottismo alla lotta al consumismo, dall'Aids alle molestie sessuali, dalla gentrificazione alla progressiva militarizzazione della polizia americana.
È proprio in questo contesto che va a inserirsi lo storico concerto del 12 gennaio del 1991 al Lafayette Park, proprio di fronte alla Casa Bianca. Un evento che nasce in concomitanza con il profilarsi della prima guerra del Golfo e viene alla luce come atto di protesta nei confronti di quel conflitto e delle attività illegali perpetrate dal governo degli Stati Uniti in quel contesto. I Fugazi sono sul sommesso palco di legno realizzato per l'occasione, letteralmente circondati da un pubblico di 3000 persone. Intanto la polizia circonda il perimetro del luogo del concerto e i tiratori scelti scrutano dai piani alti della Casa Bianca ciò che accade. Profetico è poi lo striscione che campeggia dietro le loro teste: “There will be 2 wars”
e le parole di MacKaye:
"Per me è inconcepibile ... che con miliardi di dollari spesi in Medio Oriente non possiamo spendere di più per le persone che muoiono per le strade qui! Mentre questo paese inizia a ripiegarsi su sé stesso economicamente, ci lanciamo in un'altra guerra per distogliere l'attenzione della gente dai problemi qui in America "
La scaletta è piuttosto breve, sono solo dodici i pezzi, per circa quarantasette minuti di live. Di questi: quattro brani ben selezionati per adattarsi allo scopo dell'occasione sono tratti dall'album (allora imminente) Steady Diet of Nothing, sei da Repeater e due canzoni dall'EP Margin Walker. Molti brani subiscono sottili variazioni liriche create ad hoc per l'occasione, come nel caso di “Long Division” in cui MacKaye aggiunge: “Se George Bush vuole un'America, è meglio che se ne vada dagli affari del petrolio e della guerra”.
Anche la storica “Repeater” viene introdotta da Ian MacKaye con queste parole: “sembra che ci siamo abituati alle centinaia di persone che sono morte qui, spero che non potremo mai abituarci alle decine di migliaia che potrebbero morire nel Medio Oriente”, mentre il pubblico presente conta “1 2 3” cantandone il ritornello. Lo stridio disperato del brano sembra così essere una sorta di esortazione a tenere il conto dei possibili morti.
In quel luogo, dal clima freddo, la folla infuriava, unita dal sacro fuoco della musica, sostenendo una causa importante, tra stage diving e pogo funesto. Il concerto si svolse comunque senza incidenti.
L'importanza musicale di questo evento va di pari passo con la portata politica dello stesso e come tale va ricordato. In un contesto odierno spesso svuotato di ideali, questo live ci ricorda quanto la musica possa essere rilevante per smuovere le coscienze e ci rammenta quanto sia enorme l'apporto musicale che i Fugazi hanno dato alla musica stessa.
Setlist
Brendan #1 Merchandise Reclamation Turnover And the Same Dear Justice Letter KYEO Long Division Blueprint Two Beats Off Repeater
Articolo del
11/06/2021 -
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