Si intitola You Don’t Exist l’ultimo lavoro degli One Dimensional Man, progetto nato negli anni ’90 e guidato da Pierpaolo Capovilla. L’album è uscito il 23 febbraio del 2018 per la La Tempesta International/Goodfellas. In generale per il gruppo composto da Capovilla (voce e basso), Francesco “Franz” Valente (batteria) – entrambi insieme ne Il Teatro degli Orrori – e Carlo Veneziano (chitarra) la voglia di suonare non si è mai veramente arrestata e, infatti, il 21 febbraio il terzetto veneto si è esibito all’Angelo Mai.
Il concerto, iniziato verso le undici e mezza, ha coinvolto un centinaio di persone tra questi sia fan storici della band, sia nuovi arrivati che, hanno assistito, in modo ricettivo, ad una performance intensa di circa un’ora e mezza in cui non è mancato il rock, un po’ noise, un po’ sporco ma sfoggiato anche con un piglio poetico, unito all’autenticità e alla genuinità intellettuale del progetto.
Venti le canzoni in scaletta. Il gruppo ha deciso di eseguire giustamente molti brani estrapolati dalla loro ultima creatura “You Don’t Exist”; da cui sono state estratte per il live romano: “In Substance”, “Free Speech”, “You Don’t Exist”, “In The Middle Of The Storm”, “No Friends”, “We Don’t Need Freedom”, “Alcohol” e “A Crying Shame”.
È importante aprire una parentesi proprio su “You Don’t Exist”, un lavoro che è, allo stesso tempo, narrativamente romantico e politicamente attento a temi che riguardano la condizione degli esclusi e degli emarginati. Il titolo trasmette, già di per sé, una presa di coscienza, una testimonianza musicale e politica, un ringhio sentito contro la guerra, l’individualismo, l’indifferenza e la disgregazione sociale... Argomenti importanti che, come ha sottolineato Pierpaolo Capovilla anche durante questo concerto, non possono essere messi in un angolo.
Nel corso dell’esibizione non sono mancati momenti canori riconducibili al vecchio repertorio firmato ODM. A tal proposito non poteva mancare la bellissima “Tell Me Marie”, proposta come quarto pezzo in scaletta, questo pezzo, uno dei più noti della band, fa parte di “Take Me Away” (2004, Ghost Records/Midfinger Records). Inoltre sono state eseguiti alcuni brani relativi al primo omonimo lavoro, uscito nel 1997, di questo disco hanno eseguito: “Guts”, “Your Wine”, “Marianne” e “Best Friend”. Per quanto riguarda invece l’album 1000 Doses of Love!, (2000,Wide Records) sono state suonate “Louis” e title track “1000 Doses Of Love” e “Louis”. Infine, del disco del 2001 intitolato You Kill Me, (GammaPop/Wallace Records) hanno portato in scena i pezzi: “I Can't Find Anyone”, “You Kill Me”, “Saint Roy”, “This Man In Me e No North”.
Capovilla è una persona vera e, sul palco, emerge la sua incontenibile passione, il suo sostegno sincero verso la musica si va a sommare, nel corso della serata, alla performance tecnica del chitarrista Carlo Veneziano e alla grande carica e tensione emotiva del bravissimo batterista Francesco “Franz” Valente. Partecipare ad un concerto degli One Dimensional Man non vuol dire soltanto percepire la potenza del sound, il sudore, il pogo e l’alcool (immancabile on stage) ma anche osservare un atto sociale da parte della band realizzato attraverso il rock. Impossibile contrastarli e impossibile non lasciarsi coinvolgere almeno una volta da un personaggio, forse un po’ consumato, ma sempre carismatico ed empatico, come è appunto Pierpaolo Capovilla
Articolo del
23/02/2020 -
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