Deftones Private Music  2025  Reprise/Warner Records di Giuseppe Celano

A volte ritornano, stavolta con una produzione più asciutta, brani corti e un minutaggio contenuto (Locked Club). Via gli accessi di rabbia molti degli effetti applicati alle sezioni vocali, Moreno si occupa della trama melodica senza eccedere nei ghirigori e ridondanze presenti nelle precedenti uscite (Infinite Source).

Il nuovo capitolo scorre velocemente riassumendo, come un bignami, la loro storia. Niente outtakes raschiati dal fondo del barile in cui, probabilmente, giace il serpente albino della cover art pronto a sferrare un attacco potenzialmente letale (Souvenir).

Forse per stanchezza, per l’età o forse solo per scelta, la band di Sacramento si limita a non saltare la staccionata per mettersi alla ricerca di nuove soluzioni ma si concentra sulle piccole sfumature presenti nelle precedenti uscite rendendole più brillanti e a fuoco (cXz). Per farlo si avvalgono della muscle memory che riattiva protocolli mai dimenticati che comprendono classe, riff muscolari potenziati dal basso palestrato (Ecdysis), melodie furbette ma non mediocri (I Think Abou You All The Time) e qualche stilettata ancora incisiva (Cut Hands) ma senza mai cadere nell’auto celebrazione o peggio nel deja-vù.

Dunque, nessuna miracolosa resurrezione, nessun ritorno in pompa magna e neanche un disco perfetto, solo il battito di un cuore che ancora non si vuole arrendere.

Articolo del  26/08/2025 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati