Kokoroko è una delle formazioni più interessanti dell’attuale realtà jazz inglese, una band che ha fatto della fusione stilistica fra musica latina, funk, soul e afrobeat un vero e proprio stile peculiare affermandosi con una riconoscibilità unica.
Uscito a luglio 2025 per Brownswood, il loro secondo album dal titolo Tuff Times Never Last è un vero e proprio progetto di esplorazione nel quale i vari pezzi parlano all’ascoltatore di sensualità, di gioia, di unione, di comunità, così come di infanzia e di perdita ma, soprattutto, di perseveranza.
Ed è proprio questa perseveranza che consente ai Kokoroko di creare i loro brani, sviluppando una bellezza che nasce appunto dalle sfide e dalle difficoltà quotidiane. I brani di “Tuff Times Never Last” sono tutti costruiti intorno a un nucleo di ottimismo vitale e nel complesso l’album ha tutti i crismi per divenire un prodotto musicale memorabile, ben diverso dal loro precedente e primo lavoro “Could We Be More” (2022), citato da The Guardian come uno dei primi dieci album dell’anno.
Originariamente composto da sette elementi, in questo album Kokoroko ha una formazione di otto componenti, tutti ben amalgamati, andando così a consolidare musicalmente un gruppo che nel 2022 è stato nominato al Jazz KM Awards come “Band of the Year” e che rimane predominante sulla scena jazzistica inglese.
Nell’ultimo album si incrociano pezzi tranquilli e con suoni elettro-acustici, come “Never Lost”, a pezzi come “Three Piece Suit (feat. Azekel)”, denotato da un ritmo saltellante tenuto dalla batteria e confortato dalla chitarra che si alterna con altri suoni e con i fiati, rafforzando così una ritmica distintiva.
“My Father in Heaven”, che dal titolo potrebbe sembrare un pezzo triste è in realtà un brano molto sereno e riflessivo: “…When I look into your eyes//All my pain and sadness dies//Even when I sleep at night//There you are in my dreams…” e che si interroga sul significato del ricordo delle persone che non sono più con noi.
Richiama alla mente alcuni pezzi dell’album Caravanserai di Carlos Santana il pezzo “Idea 5 (Call my name)”, sia per il tipo di musicalità che per il pattern armonico iniziale della chitarra, poi ripetuto dai fiati dopo l’inizio a ritmo, pure se in questo brano c’è un senso di presenza maggiore, meno etereo e ben più vicino all’ascoltatore.
Questo grazie anche alla voce splendida, ai suoni di acqua sottostanti mentre gli strumenti tessono un sottofondo sul quale la voce letteralmente si appoggia, con i fill delicati da parte della batteria, e l’eccezionale glissando della voce dopo il solo della chitarra.
Particolare per il ritmo “Time and Time” che inizia, si interrompe e poi parte definitivamente lasciando spazio al tessuto armonico sottostante tenuto da chitarre e dal piano elettrico, con la voce che si muove sofficemente e soffusamente sui continui rimshot della batteria che conferiscono particolarità al pezzo insieme alle interruzioni.
Bellissimo il solo del Rhodes piano con i cori sottostanti, che si ferma improvvisamente e che grazie alle proprie dinamiche evidenzia la provenienza jazzistica dei musicisti. Non mancano divagazioni di stile come “Da Du Dah”, forse più vicino alla disco music, oppure come “Over / reprise” – con il tacet poco prima della fine del pezzo.
Un album con una musica che rilassa, che riempie, ben suonata grazie all’altissimo livello di professionalità musicale dei componenti della band, ideale per costituire la colonna sonora di quei momenti della vita che non mancano mai e che possono essere visti in modo ambivalente: tempi duri (Tough Times che nello slang utilizzato nel titolo diviene Tuff Times) ma anche tempi friabili (Tuff Times – tuff è il tufo).
TRACKLIST 1. Never Lost 2. Sweetie 3. Closer To Me 4. My Father in Heaven 5. Idea 5 (Call My Name) [feat. LULU.] 6. Three Piece Suit (feat. Azekel) 7. Time and Time (feat. Demae) 8. Da Du Dah 9. Together We Are 10. Just Can’t Wait 11. Over / Reprise
LINE UP - Sheila Maurice-Grey – Trumpet / Vocals - Anoushka Nanguy - Trombone / Vocals - Chelsea Carmichael - Tenor Saxophone - Tobi Adenaike-Johnson - Guitar / Vocals - Yohan Kebede - Keyboards / Synths / Vocals - Duane Atherley – Bass / Vocals - Onome Edgeworth - Percussion / Vocals - Ayo Salawu – Drums / Vocals
Articolo del
07/08/2025 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|