Uscito nel mese di giugno il terzo album in studio di S.G. Goodman, “Planting by the Signs”, per la Slough Water Records / Thirty Tigers, ottimo prodotto musicale di questa artista nata e cresciuta in Kentucky, con la voce particolare, tagliente, espressiva, si potrebbe definire un rock genuino pervaso di influenze rurali. L’album è stato preceduto dal singolo “Fire Sign” un pezzo fortemente autoriflessivo, ritmato e molto espressivo.
S.G. Goodman, il cui nome reale è Shaina Goodman, è arrivata sulla scena musicale nel 2020, poco più che trentenne, con il suo album di debutto “Old Time Feeling”, molto apprezzato dalla critica e che ha conquistato il pubblico per la peculiarità della sua voce.
Altro elemento chiave di questa cantante i forti collegamenti con la sua terra d’origine, il West Kentucky, e più che altro l’ispirazione delle liriche, nelle quali S.G. Goodman affronta gli aspetti negativi della vita di una comunità che ricava il proprio sostentamento da una agricoltura industrializzata, primo fra tutti il problema dello sfruttamento delle persone, ma anche la mancanza di una valorizzazione dell’individuo.
Nei suoi pezzi l’artista mette in discussione la realtà sociale di appartenenza, riuscendo comunque a far risaltare alcuni tratti positivi di questa problematica realtà agricola. Gli undici pezzi di “Planting by the Signs” costituiscono una proiezione in avanti: dalle emozioni derivanti dalla provenienza rurale verso una serie di escursioni emotive che parlano di amore, di amicizia, ma anche di mancanza e di sofferenza interiore.
I pezzi sono molto ben congegnati, come si può ascoltare per esempio in “Heat Lightning” con la voce che proviene da lontano sul sottofondo di chitarra e la progressiva strutturazione, con parole che procurano all’ascoltatore emozioni davvero forti: “...Our love is a sky of heat lightning...”. Notevole “Fire Sign”, fortemente ritmato, con un fading out magistrale, dove la qualità della voce di S.G. Goodman piena, calda e densa di espressione, cangiante, è l’anima del pezzo.
Significativa la title track che vive di ritualità provenienti dalla realtà contadina e dove S.G. Goodman intona insieme a Matthew Rowan quella che da una cantilena: “The sun is sinking, Orion's chasing the dogs//A rabbit-foot keychain jangling an ancient song” si tramuta nella prosecuzione in un surreale lamento esistenziale.
Un album interessante, piacevole, musicisti eccezionali, caratteristico il modo di suonare la batteria di Matt Pence che va sicuramente elogiato e ovviamente caratteristica la voce di S.G. Goodman che è la chiave di lettura dell’intero album.
TRACKLIST 1. Satellite 2. Fire Sign 3. I Can See the Devil 4. Snapping Turtle 5. Michael Told Me 6. Solitaire 7. I'm in Love 8. Nature's Child 9. Heat Lightning 10. Planting by the Signs 11. Heaven Song
LINE UP • S.G. Goodman: voce solista, chitarra, tastiere • Matthew Rowan, chitarra, tastiere, basso, cori, voce in “Planting by the Signs” • Matt Pence, batteria e percussioni • Craig Burletic, basso • Ben Tanner, tastiere • Eddy Dunlap, pedal steel in “Fire Sign” e “Planting by the Signs” • Rich Ruth, chitarra in “Nature’s Child” • Bonnie “Prince” Billy, voce in “Nature’s Child” • Zak Riles, chitarra baritono in “Nature’s Child”
Articolo del
31/07/2025 -
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