L’inizio di un anno è da sempre foriero di nuove opportunità e di sogni. Due anni di pandemia ci hanno ricordato l’importanza di nobili arti come la letteratura, il cinema, la musica.
E’ dunque così, abitato da questa inebriante sete di vita, che io, e credo tanti altri dei presenti, abbiamo assistito al primo grande concerto di questo 2022 all’Auditorium Parco Della Musica di Roma. Il 3 gennaio, Enrico Rava, Dario Deidda, Roberto Gatto e Danilo Rea, nel corso di una serata resa speciale dalla loro contemporanea presenza sul palco, hanno dato nuovamente vigore all’unicità del talento che li contraddistingue, alla loro esperienza, ma anche a quella capacità d’emozionare che le loro note esprimono, relegando la paura che normalmente guida la nostra vita quotidiana a quel lato in ombra che risiede, invisibile e silenzioso, in un angolo della nostra mente.
Parte del cartellone “Natale In Auditorium” il concerto dei quattro fuoriclasse si è avvalso della cornice sublime della Sala Santa Cecilia, la quale, riempita nella quasi totalità della sua capienza, si è ritrovata percorsa da luci screziate e forme astratte, mentre gli applausi della platea si univano a quelli delle tante piccole alcove poste al piano superiore. Il fil rouge che ha legato la progressione della scaletta è stato vasto tanto quanto la carriera dei suoi esecutori, guidando il pubblico in un pellegrinaggio vibrante ed avventuroso tra standard jazz e digressioni pop.
Non sono mancati, nei fugaci spazi che riempiono la distanza tra i vari pezzi, chiacchiere in amicizia, voci sussurrate all’orecchio unite a sguardi d’intesa, lì a testimoniare, meglio di qualsiasi parola, la stima reciproca e le tante esperienze comuni che hanno costellato il passato del gruppo. Ai presenti, ascoltatori e curiosi, artisti e persone comuni, non è rimasto che salutare, dopo l’immancabile bis, questo spaccato di jazz italiano mentre lasciava la scena visibilmente felice.
L’augurio è che questi quattro musicisti straordinari non arrivino mai a patire la quiete artistica, con idee, musica, progetti, ad attenderli (e ad attenderci) oltre l’orizzonte per ancora molti anni.
Articolo del
05/01/2022 -
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