The Waterboys Live @ Anfiteatro Fonte Mazzola, Peccioli (PI) - Venerdì 4 luglio 2025
di Fabrizio Biffi

C’è una data nell’intasatissimo groviglio dell’estate italiana che non bisognava lasciarsi scappare. Una sola perché, anche grazie all’esclusiva strappata dall’ottimo festival de Il Post, Mike Scoot e i suoi rigenerati The Waterboys hanno lasciato poca scelta ai seguaci italiani. Ecco che dopo aver ricercato Peccioli sulla cartina, si arriva nel pieno di una campagna toscana dolce ed accogliente per assistere ad un’esplosione di bellezza. Nella cornice dell’Anfiteatro Fonte Mazzola si raccolgono appassionati italiani ma anche fortunati molti estimatori stranieri che nella miracolosa brezza leggera di questa serata magica ritrovano uno degli archetipi della musica rock contemporanea.

The Waterboys sono una delle band più importanti della scena folk-rock internazionale. Il loro sound e l’impronta del suo creatore Mike Scott si sono evoluti nel tempo attraverso le migliori sfumature del rock britannico distillato nella sua essenza e altre influenze irlandesi legate anche a questi anni di intermittente esistenza della band. Mike Scott ne ha fatto una band di culto per tutti gli appassionati di folk e rock degli anni '80 anche grazie ai primi fondamentali 4 album usciti tra il 1983 e il 1988.

La band si presenta sul palco di Peccioli profondamente mutata con Scott che imbraccia la sua chitarra sorretto da un gruppo di grandi musicisti: Brother Paul Brown alle tastiere e voce, Aongus Ralston al basso, Eamon Ferris alla batteria, e James Hallawell alle tastiere voce che avranno lo spazio e l’estro di impreziosire tutto il concerto.

Il suono che si propaga nella valle toscana è sostanzialmente perfetto a partire dalle prime note di “Be My Enemy”, tassello prezioso dell’album “This is the Sea”.

Ma non c’è nessun rischio di nostalgia canaglia” nel dipanarsi della trama sonora di una serata che ha raggiunto grandi picchi di rock’n’roll (Medicine Bow, Ladbrake, Glastonbury Song) e momenti catartici dove la voce di Mike Scott ha tenuto il pubblico sospeso in una magica bolla senza tempo (This Is the Sea, The Pan Within).
Si respira energia e senso di libertà nella cavea dell’anfiteatro di Peccioli e Scott ne approfitta per omaggiare Dylan con il super classico “Knockin' on Heaven's Door” e Prince con una versione graffiante e molto intensa di “Purple Rain”.

Il finale suona come un omaggio alla bellezza del momento e tra le onde di “The Whole of the Moon” si respira tutta la leggerezza di un vissuto artistico che Mike Scott riesce a trasportare ancora nel nostro tempo con un’intensità fuori dal comune

(la foto è di Francesco Donadio)

SETLIST
1. Be My Enemy
2. Medicine Bow
3. Ladbrake
4. A Girl Called Johnny
5. Glastonbury Song
6. How Long Will I Love You?
7. The Tourist
8. When Ye Go Away
9. This Is the Sea
10. Easy Rider
11. The Pan Within
12. Knockin' on Heaven's Door (Bob Dylan cover)
13. Fisherman's Blues
14. In My Time on Earth
Encore:
15. The Whole of the Moon
16. Purple Rain (Prince cover)

Articolo del  05/07/2025 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati