Dopo sette anni di assenza dalle platee internazionali Steven Wilson, compositore e musicista, vocalist dei Porcupine Tree, nota band inglese di rock progressivo, torna in tour per una serie di concerti come solista. L’idea di base è quella di riprodurre per intero dal vivo “Objects Outlive Us” e “The Overview”, le due lunghe “suite”, articolate e complesse, che costituiscono l’anima del nuovo album.
Un progetto ambizioso e imponente che mi ha fatto venire in mente (non so neanche io perché) “Sound and Vision”, un vecchio brano del 1977 di David Bowie. Forse un motivo c’è però: mentre i musicisti suonavano dal vivo sul palco di una Sala Santa Cecilia, riempita in ogni ordine di posti, sullo schermo venivano proiettate le sequenze vorticose del film “The Overview”, diretto dal giovane e talentuoso Miles Skarin.
Uno spettacolo nello spettacolo quindi, lo sguardo e la mente costruivano idee e immaginavano situazioni che la musica, quella musica, così potente ed armonica allo stesso tempo, portava a compimento. Per fare questo ci voleva il sostegno di una band assolutamente valida e infatti , accanto a Steven Wilson, che si alternava alla chitarra, alle tastiere e alla voce, c’erano Craig Blundell, alla batteria, Nick Beggs, ex Kajagoogoo, al basso, Randy McStine, alla chitarra elettrica, e Adam Holzman, alle tastiere, un combo che univa qualità, tecnica ed inventiva e che sapeva come muoversi all’interno dei difficili passaggi armonici previsti da uno show che è durato oltre due ore e che ha portato in visibilio il pubblico presente in sala.
“Se qualcuno di voi fosse capitato qui per caso o avesse ricevuto un biglietto omaggio dal proprio partner” ha sottolineato con garbata ironia lo stesso Steven Wilson “Ebbene, sappiate che non siamo gli Oasis oppure i Guns N’Roses, che non facciamo “hit” che durano tre minuti, ma eseguiremo pezzi lunghissimi che vi annoieranno a morte”. La prima parte del concerto ha comportato l’esecuzione del nuovo album, in un frastuono di suoni che mettevano insieme radici “prog”, tanta musica psichedelica e ingredienti di una elettronica sapiente, che ha saputo integrarsi con le soluzioni armoniche proposte da Wilson senza troppe lacerazioni o degli eccessivi sperimentalismi.
Dopo una pausa di oltre venti minuti, la band è tornata sul palco e ha proposto vecchi brani dei Porcupine Tree come “Dislocated Day”. Un diluvio di note ancestrali e possenti, assoli di chitarra tipicamente hard rock, tastiere impazzite e una batteria dominante che dettava i ritmi di una cavalcata indicibile, carica come era di un “groove” che bastava a se stesso, che conduceva la mente verso territori lontani e in parte inesplorati, scrivo “in parte” perché - dentro il flusso sonoro di origine cosmica e spaziale che produceva la band - erano riconoscibili influenze Pink Floyd, King Crimson, Hawkwind e di gruppi appartenenti al kraut rock germanico dei primi anni Settanta.
Se ti lasci trascinare da questo genere di musica, non ti serve spendere soldi per la droga. È questa la soluzione, la terapia, è come fare un viaggio nel Cosmo a buon mercato, a sperimentare l’effetto della “veduta d’insieme” (The Overview”), proprio quella dei primi astronauti che hanno visto la Terra da lontano, mentre erano in orbita intorno al nostro pianeta. Un impatto drammatico, che ha comportato loro riflessioni amare ed inevitabili sul genere umano, di quanto noi siamo piccoli, quasi insignificanti, rispetto alla immensità dell’Universo.
La musicalità che ha ispirato il concerto deriva da una spiritualità non religiosa, ma comunque contemplativa, sempre alla ricerca di un varco, di un punto di arrivo che sappia dare risposte a quel senso di inutilità che spesso ci assale. La parte finale dello show ha virato decisamente verso il rock, come nel caso della bellissima esecuzione di “Harmony Korine”, un pezzo dai tratti epici, dotato di un crescendo dalla natura tonante e tratto da “Insurgentes”, primo album in studio di Wilson.
SETLIST
Set 1:
Objects Outlive Us The Overview
Set 2:
The Harmony Codex Home Invasion Regret #9 What Life Brings Voyage 34 (Phase I) Dislocated Day Abandoner Impossible Tightrope Harmony Korine Vermillioncore
Encore:
Ancestral The Raven That Refused to Sing
Articolo del
10/06/2025 -
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