Un concerto strepitoso, epico, a tratti struggente, reso ancora più memorabile dalla pioggia che interviene a scrosci a metà serata, mette in fuga i più pavidi e permette agli altri di sistemarsi meglio fronte palco.
Il ritorno a Roma di Wim Mertens, 67 anni, compositore e pianista di origine fiamminga, noto negli anni Ottanta come autore della colonna sonora del film “Il Ventre dell’Architetto” di Peter Greenaway, non poteva di certo essere migliore. Ben supportato sul palco dal violino elettrificato della bravissima Liesbeth Baelus, Mertens ha suonato dal vivo brani tratti dal suo “Inescapable Tour”, la serie di concerti che celebrano i suoi quaranta anni di attività musicale. “Inescapable” è anche il titolo della sua ultima pubblicazione discografica, un cofanetto prezioso, antologico, edito da Materiali Sonori, che racchiude ben quattro cd. Prima di iniziare a suonare Wim Mertens saluta il pubblico romano e dedica il suo primo brano ad un suo amico personale, il Maestro Ennio Moricone, che è morto qui a Roma, qualche tempo fa.
Da quel momento in poi è solo musica, di alta qualità, che dopo pochi minuti avvolge la platea e che fluisce a perfezione insieme all’amica pioggia. L’arrangiamento minimalista delle singole composizioni trova uno sfogo drammatico nei duetti con il violino in un “crescendo” melodico e trascinante. Oltre a brani famosi come “Struggle For Pleasure” e “Close Cover”, il musicista belga ha presentato composizioni tratte da “The Gaze Of The West”, il suo nuovo album, uscito all’inizio dell’estate. L’approccio musicale di Wim Mertens è unico e per questo sempre riconoscibile. Soltanto lui possiede il dono di rendere in qualche modo accessibili delle elaborazioni filosofiche e delle soluzioni armoniche comunque complesse, a metà strada fra la tradizione classica e la musica contemporanea.
Non mancano le soluzioni cantate, che restano però senza parole e si mescolano al linguaggio della musica formando una dimensione sonora unica, di natura diversa, molto vicina al misticismo indiano. Una serata che ha coinvolto il pubblico, un concerto che riconcilia con la musica, che diventa un elemento catarsico, liberatorio, dopo chiusure, divieti ed obblighi. Wim Mertens è un musicista capace di radunare intorno a sé un pubblico completamente diverso, che va dai seguaci di musica classica al pubblico della musica “indie”.
La sua musica è rivolta al mondo intero, quasi lo abbraccia , in una sorta di spiritualità laica, che diventa linguaggio universale, dinamico e sognante.
Articolo del
23/09/2020 -
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