(foto di Viviana Di Leo)
Non è certo un caso se uno degli ultimi concerti all’Auditorium, Parco della Musica, prima del “lockdown”, fosse stato proprio de Il Muro del Canto e adesso - in una fase di lenta riapertura - siano sempre loro ad affacciarsi sul palco di una Cavea come al solito accogliente, anche se stretta nelle misure di sicurezza anti Covid 19.
Il legame che unisce i ragazzi de Il Muro a Roma è fortissimo, è un misto di fisicità , ricordi ed emozioni , e sono loro a dare forza ad un pubblico quasi intimorito, non più a suo agio nel partecipare ai “live” , frenato come è dal rischio “assembramento”, dal divieto di alzarsi, avvicinarsi, muoversi e ballare.
Tanto è vero che sul finale la “security” dell’Auditorium è stata messa a dura prova, perché gli incitamenti del Muro - e le sonorità coinvolgenti delle loro canzoni - non potevano restare inascoltati. Ma non c’è voluto molto a riportare la calma in un concerto che ha voluto ridare speranza a quanti sono caduti in depressione post Covid, a quanti non vedono più un futuro diverso, meno pesante. La formazione de Il Muro è quella più recente, quella che prevede Daniele Coccia Paifelman, alla voce, Alessandro Pieravanti, voce narrante e batteria, Eric Caldironi, alla chitarra acustica, Ludovico Lamarra, al basso, Franco Pietropaoli, alla chitarra elettrica e Alessandro Marinelli, alla fisarmonica. Il messaggio è chiaro: resistere, riaffermare i valori della gente semplice, di quanti lavorano duro in mezzo alle persone, senza avere paura, con la passione e la gioia di chi sa bene che “la Vita è Una” e merita di essere vissuta pienamente, senza troppi fronzoli, senza eccessivi snobismi.
Dal punto di vista strettamente musicale la miscela proposta dal Muro è quella di sempre: folk-rock, musica gitana, echi celtici e l’ambientazione dei vecchi stornelli , anche se nell’occasione non mancano delle versioni acustiche di brani molto noti, come la splendida “7 Vizi Capitale”, l’epica ballata in dialetto romanesco scritta insieme al Piotta. Sonorità ruvide e intense, musica vera, una tradizione antica che torna a rivivere grazie a delle soluzioni ritmiche e a degli arrangiamenti decisamente godibili e coinvolgenti. La serata prevede un ospite d’eccezione: il “fratello” Vinicio Marchioni, “er Freddo”, l’attore reso famoso dalla serie ”Romanzo Criminale” già protagonista con il Muro del video di ‘Reggime er Gioco’, brano estratto da “L’Amore Mio Non More”, ultimo album del gruppo.
E così, allo “spoken word” di Alessandro Pieravanti, si aggiunge la recitazione di Vinicio che legge “Mio Padre è morto partigiano, un passaggio che rievoca la Storia del nostro Paese, quella vera, quella cruenta, la lotta per liberarsi dalla dittatura nazi-fascista (e non dalla dittatura sanitaria). Il brano termina con un pugno chiuso levato in alto verso il cielo e con una dedica a Willy Monteiro, assassinato per futili motivi da quattro energumeni di destra lo scorso Sabato sera a Colleferro. Il ricordo del bombardamento di San Lorenzo, con le bombe che non risparmiarono neanche il Cimitero Verano, con i morti che venivano sbalzati fuori dalle tombe e così morivano due volte, unisce idealmente il Passato con il Presente. Il mondo non è cambiato poi molto, la nostra società nemmeno. Forse il sacrificio del partigiano che “giocava con tutti, meno che con i fascisti, perché con loro sparava” è stato invano. Molto significativa l’esecuzione di “Domani”, una canzone dell’ultimo disco che però il Muro non suona mai dal vivo, fin qui solo due volte.
E invece è un brano molto bello a cui i ragazzi sono molto affezionati, le cui parole gettano una luce di speranza quanto mai necessaria in questa fase di ripartenza , dopo il “lockdown”. Il Muro sta registrando un nuovo album che uscirà nel 2021 e ha scelto questo palco per presentare “Fanello” e “Lupa , due brani nuovi, davvero molto belli. Un’anticipazione inaspettata che precede “Ciao Core”, l’atto finale, una ballata travolgente e gioiosa, un saluto che lascia il segno e finalmente smuove dalle sedie il pubblico del parterre!!!
SET LIST
Come Tre L’Osteria dei frati Maleficio Roma Maledetta Stoica Strade da dimentica La Neve su Roma Ginocchi Rossi Quanno scenne la notte Luce mia L’Amore mio non more Intanto er Sole se nasconne Ridi Pajaccio 7 Vizi Capitale Reggime er gioco Mio Padre è morto partigiano Parla co me L’Anima de li mejo Intro/ San Lorenzo L’Orto delle Stelle Madonna delle lame Domani Il Canto degli Affamati La Vita è Una Fanello Lupa
Encore Ciao Core
Articolo del
21/05/2021 -
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