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Danilo Rea
Live @ Auditorium Parco Della Musica Roma - 27 Febbraio, 2020
di
Francesca Catricalá e Raffaele Mauro
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Danilo Rea, grande pianista di origini vicentine, classe ’57, ha incantato il pubblico della Sala Petrassi dell’Auditorium di Roma in un recital di piano solo di oltre 90 minuti ha messo in mostra tutte le qualità e varietà del suo pianismo, melodico e percussivo allo stesso tempo.
É proprio il grande senso della melodia che contraddistingue l’estetica pianistica di questo artista. Tale caratteristica viene esaltata dalla scelta del repertorio, consistente nell’esecuzione mediante lunghi e strutturati medley, di brani della tradizione italiana, da De André a Mina, passando anche per rielaborazioni della celebre area habanera della Carmen di Bizet e del Notturno Op. 9 n. 2 di Chopin. Particolarmente mirabile l’esecuzione del brano “Se telefonando” (E. Morricone), eseguito in omaggio all’imminente ottantesimo compleanno di Mina.
L’elemento costante della performance é stato senz’altro l’improvvisazione. Rea, grande conoscitore delle tecniche improvvisative del piano jazz ha mostrato un fraseggio molto personale, padroneggiando diversi stili jazzistici.
Tutti questi elementi gli consentono di essere considerato un artista completo e poliedrico, capace di spaziare dal pop al jazz al classico. Non a caso, proprio per quanto concerne il pop Danilo Rea ha all’attivo numerose collaborazioni con i più grandi cantanti italiani, tra cui spicca la sua partecipazione ad oltre venti dischi in collaborazione con Mina. Nel jazz, vanta diverse collaborazioni con artisti internazionali esprimendosi tanto in solo quanto in trio ed é stato anche docente di piano jazz e tecniche di improvvisazione al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Recentemente, per quanto riguarda la musica classica, ha prodotto un CD con Ramin Bahrami, pianista iraniano, con cui ha duettato improvvisando su celebri temi di Johann Sebastian Bach.
Assistendo al concerto come conoscitore o contemplandone la performance con occhi ed orecchie nuove, la sensazione é la stessa: Rea ”plasma” melodie e ritmi contraendo e distendendo i tasti del pianoforte che si mostra capace, grazie all’artista, di liberarsi dalle strutture canoniche per spingersi verso la padronanza completa dell’improvvisazione
Articolo del
03/03/2020 -
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