Originario del Rio Grande do Sul , Brasile, ma ormai romano di adozione, Jim Porto è uno dei protagonisti della scena jazz nei locali della capitale. Di origini umili , si innamora da piccolo di un pianoforte avvistato a casa dei vicini e impara a suonarlo come autodidatta. Nei primi anni Settanta si trasferisce a Rio de Janeiro, dove suona nei piano bar. Il suo talento e il suo stile davvero molto personale viene notato nei primi anni Ottanta da un gruppo di turisti italiani appassionati di musica brasiliana, che lo mettono subito in contatto con Sandro Melaranci, proprietario del Manuia, noto locale jazz di Roma. Si trasferisce in città nel 1984 e da allora in poi - malgrado i numerosi viaggi in giro per il mondo - è ospite fisso del locale e collabora con grandi jazzisti dell’epoca, come il suo grande amico Chet Baker, o anche Gilberto Gil, Jorge Ben e Caetano Veloso.
Adesso Jim Porto ha 65 anni, ma non ha perso la voglia di suonare dal vivo e si esibisce questa sera davanti al pubblico del Teatro Studio dell’Auditorium, Parco della Musica, accompagnato da una band composta da raffinati jazzisti italiani che rispondono ai nomi di Gianni Di Crescenzo, alle tastiere, Massimo Pirone, al trombone, Daniele Basirico, al violoncello e al basso elettrico, e Mauro Salvatore, alla batteria. Jim Porto è un musicista molto virtuoso, protagonista di vocalizzi tanto audaci quanto originali, ma è anche rispettoso della tradizione brasiliana del jazz samba. I suoi brani sono un omaggio alla sensibilità musicale di quel periodo e - grazie alla sua abilità di coinvolgere gli spettatori - nella sala si crea ben presto una atmosfera conviviale e calda. Composizioni come “Seducao”, “Acaso” e la bellissima “Meu Pais” , dettata dalla nostalgia, testimoniano la sua grande versatilità sia come pianista che come “vocalist”. Il suo pensiero va al Brasile di Bolsonaro, un leader che non ama molto, la cui elezione è testimoninza del periodo di crisi che sta attraversando il Paese.
Le sue parole tristi vanno alla foresta Amazzonica, devastata da incedi dolosi che hanno creato un danno davvero molto grave. L’esecuzione di “Minha Praia”, il nuovo singolo, del Luglio 2019, realizzato con Giacomo Brondi, riporta un po’ di allegria. A sorpreso poi Jim Porto va a rispolverare “Smettila” , un brano adesso dimenticato, una canzone gradevolmente pop, scritta da lui, che ebbe un grande successo qui da noi negli anni Ottanta. E ancora un classico come “Samba de Verao”, che vede il contributo vocale di parte del pubblico presente in sala.
Jim confessa la sua ammirazione per Lucio Battisti, un artista del suo tempo, ed esegue una versione a dir poco pazzesca di “Prendila Così”, riarrangiata secondo i canoni della bossanova. Il concerto si chiude con l’esecuzione di brani come “Mania de Voce” e “Illusoes” che appartengono alla parte migliore del repertorio di questo coraggioso artista, un leone mai domo, innamorato della sua musica, della sua gente ma anche dell’Italia, il suo secondo Paese.
(foto di Viviana Di Leo)
Articolo del
12/09/2019 -
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