C’era nell’aria già da un po’ di tempo il ritorno sulla scena musicale Made in Italy di Giorgio Canali che, con la sua band i Rossofuoco, ha deciso finalmente di pubblicare un nuovo lavoro di inediti. Era proprio arrivato il momento di un ritorno considerando che, l’ultima fatica del gruppo risale al cd “Rojo” (La Tempesta Dischi, 2011) e “Perle per porci” (Woodworm, 2016) un album di cover per lo più sconosciute che sono una specie di antologia della storia musicale del cantante.
Il 5 ottobre 2018 è uscito l’album “Undici canzoni di merda con la pioggia dentro” per la Tempesta Dischi a cui è seguito un tour nei principali club d’Italia. Una delle tappe obbligatorie per la promozione del disco è stata a Roma, al Monk Club.
In questo nuovo percorso musicale Giorgio Canali (voce e chitarra) non è solo ma accompagato da altri validi musicisti quali Marco "testadifuoco" Greco (basso e voce), Luca Martelli (batteria e voce), Stewie Dalcol (chitarra e voce) e Francesco Felcini (suono).
L’ultimo album è stato quasi interamente suonato tutto durante lo show ad eccezione del brano Danza della pioggia e del fuoco. Questo è un disco che, anche sentito per la prima volta dal vivo, non assomiglia a nessuno dei precedenti pur risultando immediatamente riconoscibile anche a un ascoltatore poco attento. È interessante notare che il titolo prende spunto dalla canzone Orfani dei cieli, traccia che concludeva l’album “Rojo”, un verso amaro e autoironico recitava così: “come se avessimo bisogno di un'altra canzone di merda con la pioggia dentro”. Gli undici brani inediti suscitano l’atmosfera incessante della pioggia; si narra di un mondo difficile, in perenne evoluzione, un lungo viaggio all’insegna della musica raccontando in ogni traccia una storia diversa.
Il concerto, consumatosi in meno di due ore, è stato intenso e senza neanche una pausa infatti, come ha affermato il frontman ad un certo punto durante lo show: “Questa moda di eseguire i bis durante i live non è per niente rock ‘n‘ roll”. Una carrellata canzoni, come un fiume rosso in piena, i brani sono stati suonati e interpretati tutti attraverso il marchio inconfondibile del musicista emiliano.
Dal vivo si è avuta la conferma del carisma di Giorgio Canali, uno degli ultimi romantici maledetti della scena rock musicale. Il cantante, attraverso un misto di timidezza e a tratti arroganza, un suo segno distintivo, ha incantato il pubblico del Monk. Ci soni stati dei momenti topici o meglio, alcuni pezzi della scaletta che hanno caratterizzato questo live e coinvolto maggiormente i fan accorsi al concerto; un brano si è contraddistinto: Precipito che apriva l’album “Giorgio Canali & Rossofuoco” uscito nel 2004. Una canzone come questa, nonostante le chitarre sghembe e un ritmo martellante, ha una potenza speciale indiscutibile.
L’energia, la poesia e la creatività sono solo alcuni degli elementi che contraddistinguono questo concerto di Giorgio Canali & Rossofuoco. All’inizio l’affiatamento era notevole tra il leader e la sua band dopo c’è stato un maggiore coinvolgimento anche con tutto il pubblico che cantava in coro le canzoni storiche senza esitazione. Dalle prime file si è assistito ad un viaggio musicale denso in compagnia di artisti che hanno dimostrato anche in questa occasione la voglia di spaccare tutto su quel palco
(foto di Silvia Cinti)
Articolo del
03/12/2018 -
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