BENVENUTO SU EXTRA! MUSIC MAGAZINE - La prima rivista musicale on line, articoli, recensioni, programmazione, musicale, eventi, rock, jazz, musica live
|
|
|
Steven Wilson
Atlantico Live – Roma 10 febbraio 2018
di
Anna Maria Parente
|
Anche quest’anno, come (quasi) ogni anno, Steven Wilson è tornato a Roma per deliziare i suoi fan con uno show a regola d'arte. Come aveva già annunciato sui principali canali social, il concerto è durato ben 3 ore (a parte una piccola pausa di 15 minuti che ha diviso lo show in due parti).
All’Atlantico Live il musicista inglese si è mostrato davvero molto carico, come lo era anche la sua band: Nick Beggs al basso, Alex Hutchings alle chitarre, Adam Holzman alla pianola e Craig Blundell alla batteria. Sceglie sempre grandi musicisti Steven (ricordate il tour con Guthrie Govan e Marco Minnemann?).
La scaletta non è stata una sorpresa, perché i fan più attenti avevano già sbirciato la set list della sera precedente a Milano, ma l’emozione è stata comunque grande per le interpretazioni impeccabili. Nell’introduzione il leader dei (forse) defunti Porcupine Tree ha promesso al pubblico l’esecuzione di numerosi pezzi del suo vasto catalogo, inclusi i brani del nuovo album To the Bone, mai eseguiti dal vivo in Italia.
Durante il primo tempo del concerto abbiamo potuto ascoltare quattro pezzi tratti dall’ultimo lavoro: Nowhere Now, Pariah, Refuge e People Who Eat Darkness. Neanche a questo giro era presente Ninet Tayeb, la cantante israeliana classe 1983 che collabora con Steven già da diversi anni. Al suo posto una mega proiezione dei videoclip ai quali la musicista ha partecipato. Tra i successi del passato, invece, ci sono stati: Home Invasion unita a Regret #9, The Creator Has a Masterpiece (dei Porcupine Tree) e Ancestral.
Nella seconda parte Steven ci ha regalato di nuovi alcuni brani dei Porcupine Tree come Arriving Somewhere But Not Here, Sleep Together e l’immancabile Lazarus, eseguita in solitaria sul suo consueto sgabello.
Durante l’ultimo pezzo di concerto è arrivato il momento “simpatico” che tutti aspettavano, quello dedicato al brano di To The Bone che più ha fatto discutere i fan: Permanating. La canzone è stata preceduta da un’introduzione altrettanto bizzarra. Il musicista inglese ci ha raccontato quanto sia stata forte l’influenza che hanno avuto i suoi genitori sui suoi gusti musicali. Abbiamo assistito a un breve excursus sul pop anni Settanta e Ottanta, su Prince e sugli Abba, gruppo amato da sua madre.
Il concerto si è concluso con Even Less, Harmony Korine e il brano omonimo di The Raven That Refused To Sing, che a detta di Steven è il pezzo che tutti i suoi fan preferiscono in assoluto
Articolo del
16/02/2018 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|
//www.youtube.com/embed/F2FbSH3-yXk
|
|
|
|
|
|
|
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|