Merrill Nisker, in arte Peaches, 51 anni, canadese, ex maestra elementare traviata dal Rock and Roll, non è carina né elegante quando si muove sulla scena, ma riesce comunque - come nessuno - a sconvolgere i corpi e la mente di chi viene ad ascoltarla.
Musicista, produttrice discografica, video artista provocatoria e ribelle con una spiccata tendenza verso il teatro-musica, ecco che torna in Italia per presentare Rub, sesto album in studio, un buon disco, uscito due anni fa, che ha visto la collaborazione di Kim Gordon dei Sonic Youth e dell’amica di sempre Feist. Il concerto inizia tardi, poco prima di mezzanotte, ma inganniamo l’attesa con un bel set, gustoso ed effervescente, delle Calypso Chaos, una pop rock band al femminile, guidata da Laura Avallone, cantautrice di buon talento e di grande energia.
Quando arriva il turno di Peaches, la sala si riempie in pochi minuti e si parte subito alla grande con “Rub”, dall’album omonimo, “Operate” e “Vaginoplasty”. Peaches indossa una pelliccia molto vistosa e un cappello ad imbuto di rara bruttezza. Ma no, non è un copricapo qualsiasi! Scusate se non me ne sono accorto prima, ma riconosco la forma di una vagina pelosa! Lei la espone in pubblico con totale disinvoltura accompagnata come al solito dalle sue ballerine (a volto coperto, da una vagina naturalmente) scatenate come e quanto lei, anche di più.
L’identità sessuale è da sempre il tema preferito di Peaches e - malgrado i suoi riferimenti paradossali, trasgressivi e irriverenti - lei è maledettamente seria quando si tratta di abbattere i pregiudizi, di difendere i diritti e quando parla di politica. Ma Peaches è il suo alter ego è il suo show, un musical techno rock infuocato e devastante, ben rappresentato dall’esecuzione di “Talk To Me”, un gran pezzo, uno dei migliori della sua produzione recente, un brano che fa esplodere in una danza infernale tutta la sala. Ma quali sono, nei dettagli, the Teaches of Peaches? Gli Insegnamenti di Peaches? Un mix di elettronica e punk, di hip hop e di musica dance, una ricetta così ricca di ingredienti che mira a far saltare tutte le barriere di genere (questa volta musicale, non solo sessuale!).
Travolgente poi l’interpretazione di “Boys Wanna Be Her”, un vero e proprio hard rock ad alto potenziale, in cui Peaches lancia una sfida a chi sa essere più nasty, voi, Palermo, Napoli, Bologna, Milano? Le liriche dei brani sono quanto mai dirette e “in the face” (Can’t talk right now/Got this big dick in my mouth) e lo spettacolo è assicurato. Sembra quasi di essere sul set di una moderna versione del Rocky Horror Show e l’accostamento non è poi così sbagliato quando veniamo a sapere che lei stessa ha girato l’America un paio di anni fa con il suo Peaches Christ Show , una delirante rivisitazione di Jesus Christ Superstar. Seguono brani come “I Mean Something”, “I Feel Cream” e “Free Drink Ticket”, Peaches si siede sulla schiena delle sue ballerine, le domina con fare sadomaso, le costringe a chinarsi su di lei, mentre apre le gambe.
Il clima è davvero torrido ma lo show deve ancora raggiungere il suo climax: arriva durante l’esecuzione di “Dick In The Air”, quando un enorme pene di plastica viene gonfiato in sala e si dirige minaccioso verso il pubblico. Peaches, orgogliosa e fiera, dirige le operazioni, poi si infila all’interno e quando arriva su, vicino alla punta, preme un qualcosa che fa schizzare sostanze liquide (speriamo acqua) sulla gente!!! Delirio totale!
Ancora “Dumb Fuck”, “Light In Places” (il suo ultimo singolo), “Pickles” e “ Fuck The Pain Away”, un brano che sintetizza nel titolo quello che è il vero intento di Peaches e della sua espressione artistica: tirare fuori tutto, rendere esplicito quello che comunemente si tiene nascosto, non vergognarsi mai dei propri peccati, spazzare via la disperazione, il dolore con un urlo fragoroso e metallico, capace di sconvolgere sepolcri imbiancati, perbenisti e ipocriti, ma assolutamente benefico per tutti gli altri. Grande show!
(foto di Giancarlo De Chirico)
Articolo del
26/06/2017 -
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