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Toy
Toy live @ Monk Club – Roma, 24 febbraio 2017
Roma
24/02/2017
di
Valerio Di Marco
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In tempi di globalizzazione dei suoni, che sia una band inglese a farsi portavoce dell'estetica post-punk suona romantico. E i Toy, probabilmente, di quell'estetica rappresentano oggi il miglior paradigma, non fosse altro per la reverenza e il rigore quasi religiosi che gli riservano nel tributarla. Con loro, l'immaginario New Wave è rispettato in pieno, dalle sonorità, alle pose, al modo di vestirsi. Ma non è una sceneggiata, anzi.
Tom Dougall e soci piantano a Roma la tenda del loro circo psych/noise per la seconda di quattro date della tournèe italiana a supporto dell'ultima fatica in studio 'Clear Shot'. Un album del quale - a ragione - mostrano di fidarsi ciecamente, dal momento che gran parte della scaletta è presa da lì: 8 brani su un totale di 14, per un'ora e mezza scarsa di spettacolo tiratissimo che manda in visibilio i (pochi, a dire il vero) spettatori presenti.
La band sale sul palco poco dopo le 23:30 (prima di loro, lo show acustico di Federico Fiumani nella sala attigua e i romani Neon Forest) e trascina tutti di prepotenza nel suo vortice onirico. La scena è tutta del frontman, smilzo e di nero vestito, e del bassista Maxim "Panda" Barron, che con quella chioma biondo-banana ricorda il Dana Carvey/Garth Algar di "Fusi di testa" (i due, tra un brano e l'altro, si fanno fuori anche una bottiglia di vino del discount che già a metà concerto inizia a dare i suoi frutti). Ma fanno la loro parte egregiamente anche Charlie Salvidge - una macchina da guerra - alla batteria e la seconda chitarra Dominic O'Dair - ma poi, nel magma shoegaze del combo di Brighton ha senso parlare di prima e seconda chitarra ? -, mentre il posto della fuoriuscita Alejandra Diez alle tastiere è stato preso da Max Oscarnold.
Il nuovo corso dei cinque è maggiormente incentrato sulle melodie, ma quando in chiusura partono i quasi otto minuti di Left Myself Behind, il primo singolo che anticipava l'album d'esordio, ci si ricorda perchè per molti questa è stata fin da subito la candidata numero uno a band alternative del decennio.
SELIST:
Cinema I'm Still Believing Kopter Fast Silver Fall Out OfLove Clouds That Cover The Sun Dream Orchestrator Heart Skips A Beat Clear Shot Motoring Jungle Games Left Myself Behind Another Dimension ---- Join The Dots
Articolo del
26/02/2017 -
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