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Nada Surf
Nada Surf live @ Teatro Quirinetta – Roma, 30 ottobre 2016
Roma
30/10/2016
di
Andrea Salacone
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L’ostinazione con cui alcuni gruppi continuano a proporre sonorità smaccatamente “indie anni Novanta” è spesso ridicola, ma ci sono piacevoli eccezioni. Attivi dal 1996, gli ormai veterani Nada Surf hanno dato il primo concerto a Roma in un’atmosfera rilassata e festosa, davanti a un pubblico non proprio numeroso ma sinceramente entusiasta. Per chi scrive erano solo un nome letto tante volte nelle testate specializzate, finché l’acquisto dell’ultimo album, il validissimo 'You Know Who You Are' (sarà un caso che il titolo è simile a quello dell’Lp 'Do You Know Who You Are?' dei Texas Is The Reason, un altro gruppo “molto sensibile alle emozioni”?) ha suscitato la curiosità di vedere la band all’opera su un palco.
I Nada Surf entrano in scena in tre. Momentanea delusione: e Doug Gillard, apprezzato chitarrista da qualche anno membro della band, e, soprattutto, spalla di Robert Pollard nei (talvolta ancora magnifici) Guided By Voices? Dove è finito (appare anche sulla locandina del concerto)? Dovremo rinunciare agli intrecci di chitarra che arricchiscono la musica del complesso? Pochi minuti di esibizione sono sufficienti a spazzare via qualsiasi perplessità: Matthew Caws (voce e sei corde), Ira Elliott (batteria) e Daniel Lorca (basso) dal vivo sono un portento. Un trio affiatato che offre ai presenti un “viaggio sentimentale” nel miglior suono “indie rock” di un paio di decenni fa, alternando impeto punk (mai troppo irruento) a ballate sature di elettricità e distorsione (i pezzi più riusciti).
La mente ritorna ai dischi indimenticabili di artisti come Hüsker Dü, Buffalo Tom, Mega City Four (coi suoi dreadlocks, Lorca è una versione corpulenta del compianto “Wiz”), mentre ai saliscendi di brani quali Weightless e alle vivaci New Bird e Rushing fanno da contraltare le atmosfere più malinconiche di 80 Windows (soffusa e notturna), Believe You’re Mine e Friend Hospital (dall’ultimo album, splendide entrambe e più lente rispetto alla registrazione in studio) e di Killian’s Red, vertice del concerto.
Dopo il bis, i tre rientrano in scena per un’interpretazione acustica di Blizzard of 77, e poi, scesi dal palco, scambiano chiacchiere e firmano autografi ai fan, chiudendo una serata davvero da ricordare.
(La foto dei Nada Surf al Quirinetta di Roma è di Caterina Dardia)
Articolo del
02/11/2016 -
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