Apre la serata il “set” di Wrongonyou, pseudonimo di Marco Zitelli, cantautore romano che con il suo folk di stampo internazionale sta lentamente conquistando la scena musicale nostrana. Scelta azzeccata quella di un opening act tanto semplice quanto emozionante, di forte impatto. Si presenta da solo sul palco, circondato dai suoi pedali, con la sua chitarra e la sua voce, che subito incanta la folla e cattura l'attenzione anche dei pochi che non lo conoscevano.
L'atmosfera sul palco si fa subito magica, quasi fiabesca: le stelle si alzano alte sul cielo di Villa Ada mentre il canto delle cicale accompagna l'arrivo di Daughter, il trio londinese che - tre anni dopo il successo di If You Leave - fa tappa per la prima volta a Roma. Il concerto fa parte del tour successivo alla pubblicazione di “Not To Disappear”, uscito all’inizio di quest’anno. Daughter nasce nel 2010, come progetto inizialmente solista della giovane autrice italo-irlandese, Elena Tonra, si sviluppa in seguito e si concretizza nel sodalizio con il chitarrista Igor Haefeli. Sonorità cupe, malinconiche, che trasmettono una profonda insofferenza interiore, sono alla base dell’atmosfera eterea che caratterizza il loro sound, costruito su armonie electro-folk capaci di cavalcare con estrema naturalezza il mood sognante ed evocativo della band.
Villa Ada li aspettava, e da un po’. Ne è stata prova il pubblico, tanto presente ed emozionato, che si è subito lasciato trasportare dalla magnetica presenza di Elena Tonra, in un romantico gioco di lacrime e sogni. Così timida eppure così diretta nel suo cantare, dotata di una carica emotiva disarmante, la vocalist apre il set con How, uno dei brani del nuovo album, per poi passare in scaletta alle sonorità percussive di brani come Numbers e Tomorrow in un vortice di sensazioni e movimenti. Si alternano dinamiche alte, veloci, che vanno da Home a New Ways, fino ad un'esplosione di riverbero e di colori che strappa il pubblico da terra, e lo sveglia dall'incantesimo durato quasi un'ora e mezza sulle teste dei presenti.
E così, dopo un breve intervallo, la band torna a grande richiesta sul palco con un timido “Grazie! E' stata la nostra prima volta a Roma ed è stato incredibile”. Daughter ci saluta sulle note di Made Of Stone tratta dal nuovo album. L'energia è evidente, lo sguardo emozionato del pubblico anche. A Villa Ada innamorarsi questa sera è stato facile, praticamente inevitabile.
Articolo del
05/09/2016 -
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