Una esplosione di energia che ha catturato il pubblico presente all’insegna del buon rock e della musica d’autore. Protagonista ancora una volta Nada, la cantante livornese che sembra tornata a nuova vita sul piano strettamente artistico e musicale e che - nonostante abbia superato i sessanta anni d’età -possiede una voglia di musica, un desiderio di raccontarsi che è almeno pari a quello dei ragazzi de A Toys Orchestra, il gruppo indie rock che la accompagna in questo suo nuovo tour. La scelta di esibirsi dal vivo con una band della nuova scena rock italiana non è certo nuova (la ricordiamo in precedenza sia con gli Zen Circus che con i Criminal Jokers) ma questa volta il binomio appare particolarmente indovinato. Il tessuto ritmico e la partitura strumentale fornita dal gruppo è quanto di meglio si è possa trovare in giro e perfettamente in grado di esaltare l’espressività fragorosa di Nada che non canta, quasi strilla a squarciagola per tutto il tempo, senza mai un errore, una sbavatura, una caduta di stile. Il connubio perfetto fra cantautorato da battaglia e un impianto rock eminentemente elettrico e furente.
Il repertorio comprende naturalmente molti brani tratti da 'L’amore devi seguirlo', la sua ultima fatica discografica, ma non mancano composizioni tratte da l’altrettanto valido 'Occupo poco spazio', l’album di due anni fa. Nada urla della necessità, dell’urgenza di dare una risposta che possa essere di amore, malgrado i tempi bui in cui viviamo: è un sentimento che va oltre i confini, le religioni, le diverse etnie e le razze, è un qualcosa che riguarda l’accoglienza dei profughi in fuga dalle guerre (splendidi a tale riguardo brani come Aprite le città o come La canzone dell’amore) ma che si dovrebbe estendere anche ai rapporti interpersonali, al rispetto che viene a mancare, ai tanti episodi di violenza sulle donne (è il caso di Ballata triste). “Spesso chi ci colpisce non è un estraneo, un nemico” spiega Nada dal palco, “Ma un amico, in certi casi proprio la persona che avevamo fatto entrare nella nostra vita, che credevamo di amare”.
La vocalità di Nada è ancora altamente drammatica e tonante, le sue canzoni sono molto dirette, fin troppo esplicite e senza filtri e la sua figura è quanto mai credibile. Questo spiega perché molti giovani musicisti italiani sono onorati di lavorare con lei. C’ è molto della sua vita, del suo modo di essere, della sua sfida continua su Leonida, il suo ultimo libro, che viene venduto insieme ai dischi in uno stand de “l’Isola Che C’è” e non è difficile ritrovare la forza di quelle tematiche così importanti questa sera nella sua esibizione dal vivo, in concerto. Sempre dalla parte degli ultimi, dei perseguitati e dei reietti (chi vi scrive ancora la ricorda in concerto nel carcere di Rebibbia Femminile diversi anni fa). Sebbene molti suoi brani possano richiamare gli stilemi di un pop rock di facile presa, Nada riesce a raccontare con la sua musica cose molto profonde con una grande semplicità di espressione. E’ un dono, insieme a quello della sua rabbia, al suo desiderio di rivalsa, che la spinge a rialzarsi sempre, ogni volta che cade. Brani come Guardami negli occhi, La Terrorista e Occupo poco spazio sono drammaticamente belli, un pugno nello stomaco dato all’ipocrisia all’insegna di schitarrate hard rock. In un contesto del genere anche la riproposta di vecchi successi come Ma che freddo fa, subito seguita da Amore disperato, ha un suo perché: i brani meravigliosamente arrangiati acquistano dal vivo una dimensione diversa, più nuova e diventano schegge di pop rock che infiammano la platea e la portano a danze liberatorie, sfrenate.
Un intrattenimento di classe e ricco di contenuti che non fa altro che confermare il talento di questa artista che sa sempre come porsi, come ritagliarsi uno spazio all’interno del panorama musicale italiano. E senza mai rinnegare se stessa.
SETLIST:
La Bestia La Canzone dell’Amore Aprite la Città Una Pioggia di Sale Non Capisci Più Ballata triste All’Aria Aperta Guardami negli Occhi Tutto l’Amore che mi manca Occupo poco spazio La Terrorista Celentano Ma Che Freddo Fa Amore Disperato Luna In piena
Encore: Inganno L’amore è fortissimo Senza un perché
(La foto di Nada a Villa Ada è di Viviana Di Leo)
Articolo del
28/07/2016 -
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