Se proviamo a guardare come si presentano sulla scena e se poi un attimo dopo ci poniamo all’ascolto della loro proposta musicale, allora sembra proprio di essere tornati nel clima dei primi anni Settanta. E invece no, siamo a Villa Ada, nel mese di luglio del 2016, e abbiamo di fronte a noi il quintetto canadese in rapida ascesa dei Black Mountain, composto da Stephen McBean, alla chitarra solista e alla voce, dalla talentuosa vocalist Amber Webber, da Matt Camirand, al basso elettrico, da Jeremy Schmidt, alle tastiere, e da Joshua Wells, alla batteria.
La band sale sul palco poco prima delle undici di sera, ma non c’è un pubblico numeroso ad attenderli. Peccato, perché il curioso mix fra la vecchia scuola hard rock e una nuova dimensione più tipicamente indie avrebbe meritato una maggiore attenzione. La band presenta dal vivo brani tratti da 'IV', il loro ultimo album (un ottimo lavoro), ma nel corso della serata c’è spazio per numerose incursioni nei tre dischi precedenti. Brani di ambientazione epica, note cadenzate e ballate oscure che di tanto in tanto sprigionano una energia brutale che affonda le sue radici addirittura nei primi Black Sabbath!
Ma non c’è soltanto hard rock nel repertorio di questo gruppo: quando la chitarra di McBean sprigiona note lancinanti e veloci, accompagnata dai vocalizzi di Amber Webber, ci ritroviamo immersi fino in fondo nella prima era psichedelica e la musica fluisce con grande spontaneità e creatività. Esecuzioni invero molto lunghe, che diventano aspre e tonanti, è il caso di Tyrants per esempio, ma anche ballate oniriche che ci accompagnano per tutta la durata del concerto e ci cullano piacevolmente. Non mancano citazioni di stampo progressive rock, contrassegnate dal ricorso - a volte eccessivo - alle tastiere così come ritroviamo in alcuni momenti del concerto ingredienti musicali a metà strada fra il country e il folk ma, in generale, l’impressione è che i Black Mountain si trovino completamente a loro agio nello sciorinare con disinvoltura tutte le loro diverse influenze artistiche, che talvolta si sovrappongono in lunghi passaggi soltanto strumentali.
I bene informati ci dicono che la band - una volta arrivata in città - ha pensato bene di bivaccare tutto il pomeriggio nel parco di Villa Ada, in prossimità del laghetto, stesa sull’erba con accanto buone scorte di fumo e bottiglie di vino. Un vero e proprio happening insomma, che si è risolto la sera davanti al pubblico con un concerto ricco di momenti esaltanti che dimostrano come a volte si può essere originali e si può fare del buon rock anche guardandosi indietro, con gusto e senza timori riverenziali.
SET LIST:
1. Mothers of the Sun 2. Florian Saucer Attack 3. Stormy High 4. Cemetery Breeding 5. Tyrants 6. You Can Dream 7. Line Them All Up 8. Rollercoaster 9. Wilderness Heart 10. Wucan 11. Space To Bakersfield
(La foto dei Black Mountain a Villa Ada è di Giancarlo De Chirico)
Articolo del
05/07/2016 -
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