Accolto da un pubblico numeroso e partecipe è tornato ad esibirsi a Roma Cristiano De Andrè, figlio del grande Fabrizio, artista imprescindibile nel panorama della canzone italiana d’autore. E’ la serata in cui a Villa Ada si incontrano almeno due forse tre generazioni diverse, attirate anche dal repertorio che è stato annunciato, e quindi compaiono anche le sedie. Accompagnato da Davide Pezzini al basso, da Davide De Vito alla batteria e da Osvaldo Di Dio alla chitarra, Cristiano alterna canzoni tratte dai suoi album solo e preziosi ricordi musicali firmati da suo padre, Fabrizio De Andrè.
I concerti di questo tour sono assolutamente acustici, una scelta spiegata dallo stesso Cristiano dal palco, che dice di voler mostrare al pubblico come nascono le canzoni. La prima parte dello show prevede brani scritti nell’arco del tempo da Cristiano De Andrè, canzoni come Nel bene e nel male, Il cielo è vuoto, Come in cielo così in guerra e Musica, tu che sei tutto per me, poi però entra in scena il repertorio che fu di Fabrizio De Andrè, il compianto Faber, e subito scorre fra il pubblico un fremito, una vera emozione. A partire dalle note di Se ti tagliassero a pezzetti, proseguendo con Nella mia ora di libertà, tratta da 'Storia di un impiegato' e poi ancora - con Cristiano che si trasferisce al pianoforte per eseguire Verranno a chiederti del nostro amore - si capisce come gran parte della gente che affollava Villa Ada era lì per questo, per rivivere una stagione, un periodo che restano irripetibili. E come dar loro torto? D’altra parte la timbrica della voce di Cristiano ricorda molto quella del padre e la condivisione di significati e liriche è totale. E’ come se Fabrizio avesse passato il testimone a suo figlio che ha deciso di raccogliere pienamente un’eredità per certi versi ingombrante e affrontare la sfida a viso aperto.
Bellissime anche Andrea, La cattiva strada e Un giudice, là dove Cristiano prova a soffermarsi in maniera divertente su quel “la statura di Dio” contenuta nel testo e l’amico Osvaldo Di Dio, il suo chitarrista. Non ridono in molti, devo dire che come intrattenitore Cristiano è un po’ impacciato. Importa il giusto, meglio continuare ad ascoltare le canzoni, allora ecco che arriva Invisibili, un brano che Cristiano De Andrè aveva presentato al festival di Sanremo nel 2014 e per il quale aveva ottenuto il premio della critica.
A metà concerto Cristiano introduce un grande amico del padre e della famiglia, intera, un musicista che aveva contribuito a fare grande la Storia del Rock italiano nella PFM: Mauro Pagani, che viene accolto da calorosi applausi e che esegue un brano raro intitolato Davvero davvero, una canzone scritta da lui diversi anni fa, insieme con Fabrizio De Andrè e Massimo Bubola. Il brano canta delle “poche certezze e tante speranze” che accompagnano il nostro percorso terreno ed è il preludio ad una sezione piuttosto lunga dedicata interamente alla riproposta de 'Creuza de Mà' il disco del 1984 cantato in genovese, scritto da Fabrizio De Andrè in collaborazione con lo stesso Mauro Pagani. Un tributo a dir poco commovente eseguito dalla persona più adatta a farlo.
Cristiano ringrazia Mauro Pagani e ritorna con Il vento soffierà, una cover in italiano del vecchio brano di Noir Desir. Quindi Ingenuo e romantico e la bellissima Notti di Genova, scritta in collaborazione con il poeta Oliviero Malaspina. Il finale è di nuovo dedicato a Faber: Cristiano imbraccia un violino ed esegue Bocca di Rosa, poi si siede al piano per regalarci La Canzone dell’Amore Perduto, un saluto struggente e romantico che caratterizza una serata piena zeppa di buona musica e di nostalgia.
SETLIST:
Nel Bene E Nel Male Il Cielo E’ Vuoto Come In Cielo Così In Guerra Musica Tu Che Sei Tutto Per Me Se Ti Tagliassero a Pezzetti Nella Mia Ora Di Libertà Verranno A Chiederti del Nostro Amore Lady Barcollando Andrea La Cattiva Strada Un Giudice Invisibili Davvero Davvero Sinan Capudasn Pascià Megu Megun Creuza De Mà A Dumenega Il Vento Soffierà Ingenuo e Romantico Notti di Genova
Encore: Bocca di Rosa La Canzone dell’Amore Perduto
(La foto di Cristiano De Andrè a Villa Ada è di Giancarlo De Chirico)
Articolo del
30/07/2015 -
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