L’energia e la furia iconoclasta del rock and roll tornano a vivere questa sera nel live act di Sonny Vincent, vera e propria leggenda del Punk americano. Accompagnato da una tour band composta da Andy Brings (ex Sodom, ex Powergod) alla chitarra elettrica e da Alex Schwers, alla batteria, Sonny non si è limitato a presentare brani tratti da 'Spiteful', il suo ultimo album, registrato con gli Spite (Steve Mackay degli Stooges, Rat Scabies dei Damned e Glen Matlock dei Sex Pistols), ma ci ha regalato un repertorio ben più ricco che è andato a sintetizzare in musica i vari momenti della sua lunga carriera.
Infatti, dopo aver anticipato il punk negli U.S.A. con i suoi Testors nel 1975, Sonny Vincent ha smontato e rimontato tante rock bands, dai Model Prisoners agli Shotgun Rationale, ed è stato per tanti anni il chitarrista di Maureen Tucker, la batterista dei Velvet Underground di Andy Warhol. Ha collaborato con i nomi più importanti della scena rock di Detroit, dai fratelli Ron e Scott Asheton degli Stooges a Wayne Kramer degli MC5 , o Scott Morgan della Sonic’s Rendez Vous Band. Ha inciso dischi con Captain Sensible dei Damned e con Cheetah Chrome dei Dead Boys, ha sempre voluto accanto a sé gli elementi più determinati e meno corruttibili della scena rock inglese e americana. Non ha mai dato importanza al successo commerciale o alla sua stessa immagine proiettata nel music biz: cose in apparenza normali, o perlomeno comuni, come coltivare un certo interesse per i passaggi radiofonici dei suoi brani o procurarsi ricchi contratti discografici rappresentano per lui una distrazione da quello che il suo vero compito nella vita: diffondere il verbo del Rock and Roll, meglio se condito da una “punk attitude” che non guasta mai. Più recentemente, nel 2012 ha formato i Bad Reactions, ha prodotto diversi gruppi anche in Europa, in Olanda e in Germania, per esempio, ma rimane un’artista solista e - malgrado non sia più giovanissimo - trova sempre un motivo per rimettersi in gioco e ripartire per nuove avventure.
Questa sera davanti ad un pubblico di pochi appassionati Sonny Vincent ha suonato e cantato brani nuovi come Dog On The Subway, Silver e Disinterested, ma ha eseguito anche vecchi successi dei Testors come I See, Bang Bang, Time Is Mine e la ferale It’s Only Death. Un punk rock scarno ed essenziale, senza troppi fronzoli, fatto di passione, sudore e di chitarre quanto mai tirate, veloci e ficcanti. Una ricetta semplice, che ci riporta con un pizzico di nostalgia alle radici della musica del 1977, dove il Rock And Roll era tornato a creare allarme sociale ed era colonna sonora della rivolta!
Splendide anche le esecuzioni di Madras Prison, Bad Attitude, Primitive e Don’t Tell Me, una vera e propria sorpresa anche il recupero di You Don’t Break My Heart, un brano intenso ed appassionante, che Sonny aveva registrato con gli Shotgun Rationale nel 1995. Il breve periodo con i Bad Reactions viene ricordato grazie a brani come MK Ultra e Hey You, mentre vengono a mancare dal vivo le rock ballads più lente di ambientazione 60’s che aveva scritto di recente.
Sonny cerca di imbrogliare le carte e comincia a raccontare al pubblico di una sua recente collaborazione con Lady Gaga: non gli crede nessuno. Sonny forse è un po’ stanco e parzialmente deluso dal ridotto afflusso di pubblico: infatti il concerto, iniziato poco prima di mezzanotte, termina poco dopo l’una di notte, senza eccessivi ammiccamenti e ulteriori concessioni al pubblico.
Una serata di punk rock di origine controllata, musica sincera ed assordante da parte di un musicista autentico, uno dei pochi rimasti in giro, un cecchino del rock and roll, che si guarda in giro dalla caverna in cui ha deciso di rinchiudersi per sua precisa volontà e spara a zero sul mondo che si muove intorno mettendo in musica quei fallimenti, quei momenti di disillusione e di rabbia che appartengono un po’ a tutti.
(Foto e video di Sonny Vincent al Sinister Noise sono di Giancarlo De Chirico)
Articolo del
24/04/2015 -
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