Per Riccardo Sinigallia non si trattava di un concerto qualsiasi, e lui non ha pensato nemmeno per un attimo a sminuire la portata dell’evento, dato che l’approdo del “Per tutti Tour” nella Capitale rappresentava, con quasi certezza, il live più importante di tutta la sua carriera. Un CV il suo che senza neanche accorgersene è diventato bello corposo, e che riassumiamo a grandi linee, a beneficio di chi si fosse perso le puntate precedenti: autore e produttore per Niccolò Fabi e Max Gazzè negli anni Novanta, caposaldo dei Tiromancino della “descrizione di un attimo” al cambio di Millennio, e da lì in poi solista con tre album a proprio nome, l’ultimo dei quali (‘Per tutti’) da annoverare tra i più efficaci album pop italiani del 2014 se non il migliore tout court. Senza poi dilungarsi (per mancanza di spazio) sulle sue incursioni nel cinema come autore di soundtracks e sulle attività con i Deproducers.
Non sorprende quindi vedere il 44enne Sinigallia visibilmente emozionato all’ingresso in scena in una sala che lo vede, sì, giocare “in casa” – come gli è spesso capitato – ma, per una volta, a un livello decisamente superiore alle esibizioni tra amici (per esempio) all’Angelo Mai o al Circolo degli Artisti, e con una porzione di pubblico di recente acquisizione e/o più esigente del solito. Timori, però, fugati quasi subito, grazie anche al supporto della sua affiatata band composta da Laura Arzilli al basso e cori, Andrea Pesce alle tastiere, Francesco Valente alla chitarra e mandolino e Ivo Parlati alla batteria. E Riccardo ha conquistato tutti, soprattutto nella prima parte del concerto, quella in cui ha riproposto i brani inappuntabili di ‘Per tutti’, partendo dalla battistiana E invece io, passando per l’intimista Franchino e quindi virando sulla polemizzante title-track. Su Le ragioni personali ha fatto il suo ingresso in scena il co-autore del brano, Filippo Gatti, anche lui un po’ emozionato, per un duetto che resta tra i momenti da ricordare della serata. Non è mancata – e non poteva essere altrimenti – la “hit sanremese” Prima di andare via, dopodiché Sinigallia si è inoltrato nel suo repertorio passato con Amici nel tempo e Finora, entrambe tratte dal secondo album ‘Incontri a metà strada’ del 2006: notevole in particolare la prima, pervasa di quella raffinata malinconia che è un tratto caratteristico dello stile sinigalliano. Molto apprezzata anche Bellamore, la prima vera pop song cantautoriale realizzata da solista da Sinigallia (dal primo eponimo album del 2003). Ma i maggiori applausi sono riservati ad un’interpretazione frizzante de La descrizione di un attimo, uno dei brani-chiave della sua carriera, risalente come noto alla collaborazione di fine/inizio millennio con Federico Zampaglione nei Tiromancino.
Da qui in poi, arrivano altri ospiti a sottolineare che si tratta di una serata speciale: Francesco Di Bella (che vocalizza con Sinigallia & Band la sua Canto pe nun suffrì) e il fratello Daniele Sinigallia a rinforzare ulteriormente il suono con la sua chitarra elettrica, ci portano verso la chiusura affidata – in maniera assai azzeccata – a Buonanotte, un altro brano poco noto ai più tratto dal primo album. Prima dei bis, Sinigallia fa un riferimento al trio Fabi-Gazzè-Silvestri, che qualche giorno prima hanno fatto il pienone per due giorni di seguito al Palalottomatica: hanno iniziato tutti insieme, in quel buco che era il Locale di Piazza Navona, ed è passato molto tempo, ma adesso sono tutti sulla cresta dell’onda, chi più chi meno. Riccardo non lo dice esplicitamente, ma il suo contributo al successo di Gazzè e Fabi (in particolare) è stato decisivo. E stasera non eseguirà neanche un brano di “quel” repertorio, nemmeno Vento d’estate. Preferisce concentrarsi sulle sue canzoni e infatti si congeda – dopo le “vecchie” Anni di pace e Solo per te – con una delle due proposte di Sanremo 2014, la trionfale Una rigenerazione, con tutti gli special guests richiamati sul palco a cantare in coro alla "Live Aid".
Una rigenerazione davvero, la sua, dopo anni difficili in cui ha anche pensato di smettere con la musica. Ma la serata di Roma ha dimostrato che la nuttata (per dirla alla Francesco Di Bella) è ormai definitivamente passata, Riccardo ha ritrovato il suo pubblico e ne ha acquisito del nuovo. A dimostrazione che il talento vince sempre (o meglio: qualche volta).
SETLIST:
E invece io Che non è più come prima Io e Franchino Per tutti Le ragioni personali Prima di andare via Amici nel tempo Finora Bellamore La descrizione di un attimo Canto pe nun suffrì (di e con Francesco Di Bella) La revisione della memoria Uscire fuori Buonanotte
Encore: Anni di pace Solo per te Una rigenerazione
(La foto di Riccardo Sinigallia all'Auditorium di Roma è di MG Umbro)
Articolo del
12/12/2014 -
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