Sono passati dieci anni da 'Employment', il loro disco d’esordio, ma nulla sembra essere cambiato all’interno dell’universo musicale dei Kaiser Chiefs, punk rock band originaria di Leeds e guidata da un frontman bravo e carismatico come Ricky Wilson. Il loro unico vero scopo resta un sano e gustoso entertainment e la cosa gli riesce ancora benissimo a giudicare dal nuovo sold out di questa sera a Roma, al Circolo degli Artisti e dal sudore misto a gioia che si leggeva sul volto soddisfatto dei partecipanti.
Dopo l’abbandono del batterista Nick Hodgson, che era anche uno dei principali songwriter del gruppo, i Kaiser avevano conosciuto un periodo di appannamento, ma la ritrovata fortuna di un album come 'Education, Education, Education And War', pubblicato proprio quest’anno, ha contribuito al rilancio della band. Forse non riempiono più gli stadi di calcio come succedeva una volta, ma il nuovo status di club band sembra aver restituito a Ricky Wilson e compagni una sorta di energia primordiale, che riversano con piacere sul pubblico.
Dopo una breve esibizione dei Ramona Flowers, pop rock band proveniente da Bristol, che presenta dal vivo una serie di brani tratti da 'Dismantle And Rebuild', salgono sul palco i Kaiser Chiefs e il locale si riempie fino al limite della capienza. Le prime note sono quelle di Ruffians On Parade, un nuovo brano, peraltro godibilissimo, ma il concerto non ci mette troppo tempo ad entrare nel vivo con l’esecuzione di una infuocata Everyday I Love You Less And Less, glorioso inno punk generazionale, che si prende gioco di qualsiasi retorica sentimentale o moine amorose. Un effervescente Ricky Wilson salta in lungo e in largo sulla scena, cerca e trova subito la giusta intesa con Andrew White, alla chitarra elettrica, Simon Rix, al basso e Nick Baines, alla tastiera, nonché il supporto di Vijay Mistry, ex Club Smith, il nuovo batterista.
Si procede a raffica con Everything Is Average Nowadays e Heat Dies Down, entrambe tratte da 'Yours Truly Angy Mob', poi arriva One More Last Song, un’altra nuova composizione che precede un altro vecchio hit, dalla coralità facile e contagiosa come Na Na Na Na Naa. Ormai Ricky Wilson si è impossessato del pubblico, ne dispone a suo piacimento e ottiene tutta l’attenzione su di sé quando racconta My Life, una sorta di breve autobiografia musicale contenuta su 'Education And War'. Alcune nuove canzoni dei Kaiser Chiefs si fanno apprezzare anche sul piano delle liriche, e non soltanto a livello musicale. C’è maggiore attenzione per il contesto socio culturale ed anche per i problemi della città di Leeds e sobborghi, c’è una forte denuncia politica che si combina bene con un approccio sonoro che rimane decisamente punk, anche se maledettamente godibile. Ci piace un po’ meno Ricky Wilson quando si cimenta in una ballata melodica come Coming Home, quando vuole sembrare un po’ Bono Vox un po’ Jim Kerr; magari su disco è okay, ma non questa sera, non è proprio il caso.
Ma il concerto ci mette meno di niente a risalire in quota, grazie a brani come Modern Way, Cannons e a una mirabile versione di Ruby, una punk pop ballad molto influenzata da echi anni Sessanta. L’atmosfera è incandescente, il caldo è insopportabile, deve pensarla allo stesso modo il buon Ricky Wilson che decide di cambiare aria: si lancia dal palco e si fa trasportare a braccia dal pubblico (neanche fosse Iggy Pop) fino al bancone del bar. Si alza in piedi e imperterrito prosegue da lì il suo show per almeno altri dieci minuti, un arco di tempo durante il quale esegue sia I Predict A Riot, brano che conserva intatta la carica ribelle dell’esordio, e la più corale ed altrettanto combattiva Angry Mob.
Al termine del concerto i K.C. vengono richiamati a gran voce sul palco e ci regalano ancora le schegge elettriche di Misery Company, un brano nuovo e - subito dopo - un altro punk Anthem come Oh My God, tratto ancora da 'Employment'.
Una miscela di vecchi classici e nuove composizioni, una formula di certo non nuova, ma che ha permesso ai Kaiser Chiefs di conquistare facilmente un pubblico che non chiedeva altro di divertirsi, di tornare a casa dopo aver fatto il pieno di good vibes. Il vero punk è diverso, senz’altro è più autolesionista e anche più viscerale, ma questo Punk And Roll offerto dal vivo in una chiave decisamente entertainment non è affatto male: è elettrico, corale e comunicativo quanto basta per scacciare via ingiustizie e malanni. SETLIST:
Ruffians on Parade Everyday I Love You Less and Less Everything Is Average Nowadays Heat Dies Down Never Miss a Beat One More Last Song Na Na Na Na Naa My Life Coming Home Modern Way Cannons Ruby I Predict A Riot The Angry Mob Encore: Misery Company Oh My God
(Foto e video dei KC a Roma sono di Giancarlo De Chirico)
Articolo del
15/10/2014 -
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