Dopo aver partecipato al progetto 'Soupsongs: Tributo a Robert Wyatt' nel lontano mese di marzo del 2005, Sarah Jane Morris torna ad esibirsi dal vivo all’Auditorium di Roma. La nota vocalist di musica soul, jazz e R&B, originaria di Southampton, ci presenta brani tratti da 'Bloody Rain', il suo dodicesimo album solo, un disco significativo ed importante che è stato accolto in maniera molto positiva dalla critica e che ha avuto l’effetto di rilanciarla sulla scena internazionale.
Sarah Jane è felice di essere di nuovo a Roma e chiede al pubblico di essere accompagnata lungo quel “musical journey” che caratterizza le tante storie raccontate sul nuovo album, un lavoro che è soprattutto un omaggio alla gente e alla musica dell’Africa, luogo che è ancora depositario delle radici di tanta musica occidentale. Sarah Jane è accompagnata sul palco dai Fallen Angels, la sua tour band, una piccola orchestra fatta di musicisti africani e britannici, un ensemble di talento e ben affiatata, composta da Tony Remy, alla chitarra acustica, Tim Cansfield, alla seconda chitarra, Henry Thomas, al basso elettrico, Suntou Susso, alla kora, John Eacott, alla tromba, Martyn Barker, alla batteria e Adriano Adewale, alle percussioni. Le nuove composizioni mescolano influenze soul e jazz al Groove tipico della musica africana e ad atmosfere proprie del calypso, la musica dei Caraibi. Il tutto viene offerto al pubblico in una chiave ritmica che risulta oltremodo gradevole sulla quale si innesta la voce inconfondibile di Sarah Jane, quanto di più simile al mondo a quella della compianta Nina Simone.
Brani come For A Friend, dedicata ad un amico recentemente scomparso, Feel The Love, scritta per l’anziana madre Joy, o Men Just Want To Have Fun, il nuovo singolo, che difende il diritto di una libera scelta delle donne anche nella sfera sessuale, costituiscono una ulteriore riprova dell’impegno dell’artista in campo sociale e mettono a nudo la sua sensibilità, quelle good vibes che attraverso la musica arrivano a tutti gli spettatori della Sala Sinopoli. Sarah Jane ama la vita, malgrado le sofferenze che comporta stare al mondo, nonostante le tante disillusioni, e non fa altro che ricordarcelo in oltre trenta anni di attività musicale. Dedica un brano alle ragazze nigeriane che sono state sequestrate da Boko Haram, il gruppo fondamentalista islamico, ricorda la storia di Nelson Mandela e su David Kato rende omaggio a quell’insegnante ugandese ucciso nel 2011 che era un’attivista per i diritti dei gay. Molto bella l’esecuzione live - con tanto di crescendo gospel - di Cool Train, una riedizione di Stimela, il classico sudafricano scritto da Hugh Masekela nel periodo di lotta contro l’apartheid.
Sarah Jane invita tutti i presenti a battersi per la Libertà, per l’Istruzione e per l’Accoglienza, senza mai rinunciare alla possibilità di una vera Rivoluzione. Le liriche delle sue sofisticate ballate afro caraibiche sono un costante invito a “trasformare gli eventi negativi in energia positiva”, come ci ricorda dal palco prima di eseguire On My Way To You, una preziosa ballata acustica, una love song dedicata a Mark (Pulsford, suo attuale marito) l’uomo che ha incontrato dopo il fallimento del suo primo matrimonio. Decisamente forte e combattiva Bloody Rain, la title track del nuovo disco, un brano di denuncia nei confronti del Potere e di quei governanti che lo usano per andare contro la gente comune. Si torna ad un momento più intimo con Deeper Well, il meraviglioso blues acustico scritto insieme a Tony Remy, il chitarrista che ha coprodotto con lei il nuovo album. “Il prossimo disco sarà interamente dedicato al blues” ci anticipa Sarah Jane prima di passare all’esecuzione di due cover assolutamente fantastiche come I Shall Be Released di Bob Dylan riletta con arrangiamenti decisamente funky, e Piece Of My Heart di Janis Joplin, in una adorabile calypso version.
Sul finale Sarah Jane offre al pubblico l’occasione di abbandonare i posti assegnati e di scatenarsi in una danza contagiosa e liberatoria sulle note di Don’t Leave Me This Way, suo vecchio successo degli anni Ottanta, insieme ai Communards di Jimmy Sommerville. E’ un vero tripudio, una festa che nessuno vuole abbandonare troppo presto, così Sarah Jane - generosa e sorridente - torna di nuovo sul palco per eseguire una toccante versione di Don’t Wanna Know About Evil (I Just Wanna Know About Love), un brano scritto da Beth Orton in collaborazione con William Orbit. Ecco, proprio le liriche e l’atmosfera musicale di questa composizione, sintetizzano la dimensione artistica e l’impegno sociale della pasionaria Sarah Jane, che non vuole smettere di credere e di lottare per un mondo diverso e da sempre indirizza il suo talento vocale e la sua stessa immagine in questa direzione.
SETLIST:
Feel The Love For a Friend No Beyonce David Kato Comfort They Have None Bloody Rain On My Way To You Wild Flowers Across The Desert To Love Deeper Well Coal Train from “Stimela” (Hugh Masekela) Men Just Want To Have Fun I Shall Be Released (Bob Dylan) Piece Of My Heart (Janis Joplin) Don’t Leave Me This Way (The Communards)
Encore: Don’t Wanna Know About Evil (Beth Orton)
(La foto di S.J. Morris a Roma è stata gentilmente fornita da Giulia Rossanigo)
Articolo del
08/10/2014 -
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