A sei anni di distanza dal concerto del 2008 all’Init Club, tornano ad esibirsi dal vivo a Roma i New Christs, il gruppo australiano guidato da Rob Younger, una band nata nel 1984 da una costola dei Radio Birdman. Presentano Incantations il loro nuovo album, seguito ideale di Gloria, disco di cinque anni fa. Il gruppo è più o meno lo stesso con Rob Younger alla voce, Jim Dickson al basso, Dave Kettley alla chitarra elettrica, Brent Williams alla seconda chitarra e alle tastiere e con il nuovo innesto Paul Larsen, ex Celibate Rifles, che sostituisce Stu Wilson alla batteria.
Non c’è il pubblico delle grandi occasioni ad accogliere la band, ma poche persone, non più di cinquanta, un vero peccato (confidenzialmente una vera e propria vergogna) perché lo “status” del gruppo, una leggenda del garage rock australiano, meritava una audience ben più vasta. Ci sono però i fedelissimi, lo “zoccolo duro” dell’ala romana del movimento Punk e diversi addetti ai lavori, a dimostrare ancora una volta la qualità dello show che sta per cominciare.
Aprono la serata i 2Hurt di Paolo “Spunk” Bertozzi, già chitarrista dei Fasten Belt, nota punk rock band romana, e di Laura Senatore, giovane violinista che lo affianca in questo progetto. Con loro sul palco - oltre a Roberto Leone alla chitarra, Giancarlo Cherubini al basso e Marco Di Nicolantonio alla batteria – ci sono anche special guest come Fabio Fabrizi alla chitarra acustica e Valentina Valeri alla voce. Un set intenso e sofferto che recupera composizioni tratte da Mexico City Blues e da Heaven Isn’t Gold, gli ultimi due album della band. Un rock a tinte forti, che mescola la chitarra straniata, i richiami psichedelici ed il canto roco di Bertozzi agli interventi struggenti del violino della Senatore, in una atmosfera che risente positivamente dell’influenza dei Clash e degli insegnamenti dei Pogues.
Venti minuti dopo entrano in scena i sopra citati New Christs. Niente convenevoli: subito il suono di chitarre sparate in alto verso il cielo e il virus del Rock and Roll che contagia all’unisono i presenti. I brani nuovi sono semplicemente esaltanti e quando le note di Waves Form, It Means Everything e Divine Somehow si abbattono sui fortunati presenti è impossibile restare fermi, non lasciarsi andare. E’ il riscatto del Rock and Roll, nella sua forma più pura, nella sua dimensione più vera! Il basso di Jim Dickson è letale, mentre Rob Younger è ancora un grande istrione sul palco: sembra non sentire il peso degli anni, occhi luciferini ed una voce aggressiva , proprio come ai vecchi tempi! E mi riferisco alla metà degli anni Novanta, a dischi come Distemper e Lower Yourself, a brani come The Burning Of Rome, puntualmente eseguita nell’occasione, oppure come la micidiale Coming Apart o ancora alle grida laceranti di I Swear. Non c’è un momento di pausa, dodici brani in tutto, più una Party Time infarcita con il refrain di Shakin’ All Over, che viene riservata per il ritorno sul palco, come saluto.
Un live act breve ma quanto mai tirato e vibrante, uno show infuocato, il Demone del Rock and Roll che abita l’anima ed il corpo di alcuni signori australiani estremamente affabili, molto riservati e gentili che però si trasformano sulla scena in loschi figuri che mettono in musica ciò che spesso resta inespresso, che danno voce alle viscere, che diventano semplici strumenti di una musica che è la Quintessenza dell’Energia e che è ancora ragione di vita. Dedicato a chi non c’era.
SETLIST:
Waves Form Woe Betide These Reasons On Top Of Me It Means Everything My Existence The Burning Of Rome Divine Somehow This Is A Party I Swear Coming Apart Bonsoir A Vous
Encore Party Time
(Foto e video dei New Christs in concerto a Roma sono di Giancarlo De Chirico)
Articolo del
05/07/2014 -
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