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Push Against New Fakes
Be Kind
2017
Falerna
di
Rossella Gazzelloni
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Push Against New Fakes è il quarto lavoro di Michele Mantovani, pubblicato per la netlabel italiana Falerna, un’etichetta del tutto improntata alla musica elettronica. Falerna è una sottoetichetta di Laverna, nota etichetta di musica ambient. Falerna è gestita da Mirco Salvadori, che è un artista a 360 gradi…appassionato di musica, scrittura ed è tra l’altro redattore per la rivista musicale Rockerilla.
Dice Mantovani: «Mi ispiro all’elettronica nordica; la mia band preferita è la berlinese Moderat e al momento ascolto molto i Kiasmos (islandesi), per cui pare che siano i suoni freddi europei a conquistarmi più di ogni altra cosa”.
Un’altra band che ha influito molto sul mio spostamento verso l’elettronica sono gli italiani Aucan e tra l’altro Jo Ferliga, leader della band, si è occupato del mastering dei miei ultimi due lavori in maniera egregia» e ancora: “Volevo dedicarmi a qualcosa di puramente elettronico per cui abbandonai la chitarra a favore delle “macchine” - racconta Michele - e ho pubblicato il secondo album Any Color You Can’t See nel 2014 per la netlabel tedesca Phonocake, etichetta di Dresda specializzata in musica elettronica. Due anni dopo (2016) uscì [/CAPOLETT2]Morality, album che venne pubblicato ancora dalla Phonocake e anche dall’italiana Stato Elettrico. In entrambi i casi i dischi furono pubblicati con le licenze Creative Commons, che consiste nel rendere la musica fruibile in maniera completamente gratuita”.
Push Against New Fakes è un lavoro coi fiocchi. Si mescola perfettamente tra l’elettronica e l’ambient. Let Me Drown ha un non so che di fantasy, fa pensare alle immense vallate della Terra di Mezzo, oppure al volo in circolo di foglie rosso sangue. A Lullaby For No One è altera, presuntuosa, ritmicamente attraente e affascinante nel sound cadenzato e ripetitivo, con brevi intromissioni. Drifting è un rave party con suoni e luci multiformi, intraprendente e deciso nelle ritmiche che fanno pensare a centinaia di braccialetti fluorescenti che si alzano a ritmo si musica.
L’elettronica di Mantovani ha il gusto della sperimentazione, è raffinato, deciso, candido ma risoluto. Un lavoro che ti porta a smuovere le viscere ma senza quella morbosità tipica dell’electro-techno da rave che incede senza respiro e ti lascia senza fiato. Questo è un EP dalla fattura ritmicamente opaca, rilassante oserei dire, ma non per questo meno ballabile. Un’elettronica che non ti fa sudare, ma ti accarezza piano piano.
Articolo del
12/03/2018 -
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