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Spiritual Front
Black Hearts In Black Suits
2013
Rustblade
di
Giuseppe Celano
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Sono passati sette anni da “Armageddon Gigolo”, gli Spirtual Front tonano con ”Black Hearts In Black Suits”, ultima loro fatica uscita a fine 2013 per la label Rustblade. Stefano Pori ci ha messo tre lunghi anni per concepire le idee, metterle a fuoco e renderle in musica. Per questo si è avvalso dell’aiuto di Simone Salvatori impegnato alla voce. Forte di un’interpretazione singolare, ricca di pathos in Life’s Too Long, il singer s’avvita intorno alle parole di Reiner Werner Fassbinder (se non sapete chi sia è arrivato per voi il momento d’andare a cercarvelo). In Eternally Yours la sua perizia canora è tanto alta da provocare vertigine. Voce intensa, timbrica decisa e doti teatrali elevano questo singer a fuoriclasse. Stesso identico discorso vale per la No Forgiveness, sostenuta dagli archi e interpuntata dal piano sempre presente ma non invadente, viene trasportata a braccio senza sforzo verso lidi sicuri. Le composizioni hanno un’anima neoclassica con accenni sinfonici ma senza pesanti sovrastrutture barocche, il disco infatti scivola via che è un piacere. È un lavoro crepuscolare, un viaggio di poesia sospesa fra parti strumentali, Requiem Aeternam e Veronika, e passaggi più intensi che ammiccano lascivi durante passaggi debitore del tango. Each Man Kills The Thing He Loves chiude questo viaggio fatto d’archi nervosi dai risvolti drammatici. Durante lo scorrere al contrario dei secondi si potrebbe scorgere il Re inkiostro e Michael Nyman passando per Schubert fino ad Arvo Part. Un lavoro dalla dolcezza straziante.
Articolo del
20/04/2014 -
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