Un diluvio di note bollenti, accompagnate da un ritmo vigoroso e trascinante, hanno contrassegnato l’esibizione romana di Stanley Clarke, il noto musicista americano vincitore per ben quattro volte del Grammy Award.
Era l’unica data italiana del suo nuovo tour, denominato N•4EVER, una serie di concerti che celebrano tutta la lunga carriera artistica di Clarke, che ha collaborato con nomi più famosi del panorama jazz, rock, fusion e funky.
In particolare il concerto ha voluto riproporre brani tratti dall’album “Romantic Warrior”, il disco più celebre dei Return to Forever di Chick Corea, accanto ad altri pezzi famosi del suo repertorio solista.
Composizioni note, va detto, ma arrangiate in modo nuovo e che hanno usufruito della carica energetica sprigionata dalla sua band, i 4EVER, giovani e talentuosi musicisti che rispondono ai nomi di Jeremiah Collier, alla batteria, di Jahari Stampley, al pianoforte e alle tastiere, di Colin Cook, alla chitarra, di Emilio Modeste, al sassofono, oltre naturalmente a Stanley Clarke, che si è alternato al contrabbasso e al basso elettrico.
Un concerto mirabile, che non ha conosciuto momenti di pausa, sempre nel segno di una musicalità di stampo jazz fusion, effervescente come si conviene, ma ancora più evoluta, grazie all’apporto dell’elettronica. Stanley Carke ha suonato in passato con Keith Richards, dei Rolling Stones e con Paul Mc Cartney, dei Beatles.
Infatti le influenze rock sono state quanto mai riconoscibili dal vivo e si sono mescolate con grande naturalezza all’improvvisazione tipica del jazz e alle varie armonie fusion e rhythm & blues. Fra le tante composizioni in scaletta questa sera, vi segnaliamo “Medieval Overture” e “The Romantic Warrior”, scritte da Chick Corea, la celebre “Good Bye Pork Pie Hat”, di Charlie Mingus, “Brazilian Love Affair” di George Duke, e ancora “School Days”, “Wild Dog” e “Dukey Stick”, oltre a “Silly Putty”, che è stata scritta insieme a George Duke
Articolo del
05/07/2025 -
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