C’è qualche storia interessante da raccontare,una manciata di poesie musicate con eterea grazia e vestite di gonna, stivale e calze di lana lavorata. Lei è Jolanda nome che unisce il progetto solista nato nel 2006 della pianista e cantante Jolanda Moletta a una serie di collaborazioni musicali ed espressive. Un primo Ep a seguito di un tour che tocca Los Angeles, San Francisco e New York dal titolo ”Wintry Rains Wailing” ed una voce - la cui scelta del cantato è in inglese - del tutto personale che diventa strumento non importa se il mezzo sia parola o i tasti, l’espressività e un ispirazione costante accarezzano le storie di quest’ultimo disco in uscita. In ”Aubade” a prestare attenzione c’è un’assoluta anticonvenzionalità., costantemente in contrappunto a schemi, routine e forzature Jolanda, Demian Endian alla chitarra elettrica, Eros Giuggia al sax e in alcuni brani la collaborazione di Marcello Vento alla batteria e alle percussioni attraverso la cura del dettaglio,traducono in note, ritmi felpati e mood accattivanti favole che parlano di viaggi nell’inconscio,astronauti senza sonno, riflessi nello specchio di bambini senza volto, ombre, ricordi di un pirata, incubi e fantasmi. Un quadro armonico efficace che si apre sull’intro graffiata da tasti e corde di ”Orchidee” pennellato in coda per fiati rincorsi dalle crescete perfette. Impeccabile, maestoso ed ispirato ”Lights Out” dai giochi di voce in cui sottolineare fragile e disperato quanto basta un carisma perfetto. Ottime le scelte di batteria e i martelletti di ”Astronaut”, le macchine da scrivere di ”Baby Butterfly” e la voce ambrata che sa di poesia scritta su carta velina e senza scordare l’arrangiamento d’archi. Profondissimo l’eco d’inizio e i passi morbidi poi per pianoforte di ”Never To Return”, decisa e pregnante ”Parade” ed infine ”Aubade” molto Tiersen di una dolcezza e intensità rarissima. Giocattoli, pizzi, forcine, rose, bolle di sapone, foto color seppia e penombra, chiaroscura e delicata quanto basta Jolanda entra e si scava sogni di carrilon trattenendo in tasca note, giocando con la voce e lasciandosi dondolare tra gli strumenti. Da Joan as Policewoman ad Amanda Rogers, Handsome Family e Jenny Sorrenti una conferma semplice e chiara di una personalità individuale, poco comune e forte come poche altre. Innamoratevene .
Articolo del
17/04/2010 -
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