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E anche per il 2007 giunse alfin il momento della POLL REDAZIONALE DI FINE ANNO. Che per quanto riguarda la redazione di Extra! Music Magazine consiste nel votare per le singole 10 TRACKS o CANZONI o MP3 o PEZZI che dir si voglia, che ci sono piaciute di più e/o sono state le più innovative e/o le più emozionalmente coinvolgenti. Per noi, quindi, niente tradizionale classifica degli Album altrimenti detti Long Playing, per motivi che lo scorso anno provammo a esplicitare in maniera razionale e seriosa ma a cui è sotteso, in fondo, l’intimo convincimento che “…gli album sono così anni Settanta…” Le varie liste individuali sono state poi “pesate” con criteri altamente scientifici e compattate in una unica lista definitiva TOP 10 2007 di Extra! Music Magazine. Andiamo quindi subito a svelare chi è il successore di “Steady As She Goes” dei Raconteurs, vincitore della nostra POLL nel 2006. “Roll up…roll up…”
n.1) Radiohead – All I Need (da “In Rainbows”)
No, quest’anno non c’è stata una massiccia convergenza delle preferenze su un singolo brano come nel 2006 per “Steady As She Goes”; tanti di noi, però, hanno segnalato ALMENO una traccia proveniente da “In Rainbows” dei Radiohead, l’album che come noto la band di Thom Yorke ha reso (inizialmente) disponibile solo in versione immateriale tramite download dal sito www.Radiohead.com ad un prezzo deciso dallo stesso acquirente. Un’operazione (anche) mediatica che ha dato la stura a fiumi di parole sul “futuro della fruizione della musica”, sulla “fine delle case discografiche” e via dicendo. E alla fine i Radiohead – presi sulle prime per pazzi – hanno avuto ragione, se è vero come è vero che i download di “In Rainbows” stanno dando ottimi utili; e se, come si dice, la versione in CD dell’album nei negozi a partire dal 31 dicembre è predestinata a diventare uno dei top-seller del 2008.
Ma questo in fondo è solo folklore: quel che qui conta è che il numero di pezzi tratti da “In Rainbows” ad aver ricevuto il gradimento dei nostri redattori è particolarmente elevato: “Jigsaw Fallin’ Into Place” (prossimo singolo), “Videotape”, “Nude”, “Faust Arp”, “Weird Fishes/Arpeggi”, e, sopra tutte: la sublime “All I Need”, una febbricitante love-ballad cantata magistralmente da Thom Yorke di cui - o con cui - non ci si può non innamorare, e che ha superato di un’incollatura il 2° classificato. “La cupa e disperata - che rende decisamente ironico il significato del titolo dell’album - “All I Need”, con un Yorke dantesco alla ricerca della luce delle stelle (“sono solo un insetto che cerca di superare la notte”) e un finale gridato nell’incertezza (“va tutto male, va tutto bene, va tutto male”): così la descriveva il nostro Andrea Belcastro nella recensione in anteprima mondiale assoluta (lo stesso Pitchfork l’ha pubblicata solo il giorno dopo) dell’album “In Rainbows” in data 12 ottobre 2007.
La supremazia di “All I Need” è anche una conferma di quanto siano ancora adorati, i Radiohead, dalle nostre parti ma non solo. E rende l’attesa dei due concerti in programma all’Arena di Milano il 17 e 18 giugno 2008 ancora più febbrile di quanto già non sia. (Cosa? Quante richieste di accrediti stampa sono già pervenute in redazione? Una quindicina…? State freschi… CI VADO IO! ALLA FACCIA VOSTRA!!!)
n.2) Feist – My Moon My Man (da “The Reminder”)
La canadese del giro Broken Social Scene Feist è stata a lungo in lizza per aggiudicarsi la prima posizione, ma alla fine ha dovuto cedere il passo alla corazzata Radiohead. Ciò non toglie che la sua “My Moon My Man” – che a qualcuno ha ricordato gli episodi più giocosi della divina Nina Simone – sia stato IL tormentone del 2007, una sorta di contraltare “indie” alla versione “mainstream” rappresentata da “Umbrella” di Rihanna.
Nel recensire l’album “The Reminder”, in luglio il nostro Mauro D’Alonzo rimarcava che “…Feist evita di appiattirsi su un solo registro inerpicandosi su dei saliscendi che ospitano tanto l’affresco folk quanto l’accelerazione rock. […] La bellissima “My Moon My Man” sterza vigorosamente verso un timbro più percussivo e accelerato”. Per concludere: “…Siamo di fronte ad un’opera matura e completa, ad una spanna dalla perfezione e destinata a rinverdire quel giardino delle interpreti femminili ultimamente un po’ appassito proprio per la mancanza di figure alla Leslie Feist.”
n.3) Klaxons – Golden Skans (da “Myths Of The Near Future”)
Tra i nuovi nomi emergenti, i londinesi Klaxons sono quelli che nel 2007 hanno convinto di più. Chiamateli electro-pop, nu-rave o come vi pare, il loro esordio “Myths Of The Near Future” è stato uno dei migliori dell’anno, molto bowiano nell’approccio elettronico anni ’80 ma anche con diversi azzeccati rimandi al punk-funk e all’epoca acid-house. E – soprattutto - con almeno tre FANTASTICI pezzi pop ballabili intitolati “Magick”, “It’s Not Over Yet” e “Golden Skans”. Il migliore ovviamente è “Golden Skans”. E’ per questo che ottiene una meritatissima medaglia di bronzo.
Il 17 febbraio Riccardo Manieri recensendo l’album decretava che “…l’unica certezza è che ballerete dall’inizio alla fine in questo album d’esordio del trio londinese con riferimenti a David Bowie ma anche a gruppi attuali come i The Rapture”.
I Klaxons, che nel corso dell’anno sono scesi in Italia ben due volte, facendo regolarmente registrare il pienone. Dopo aver assistito al concerto del 10 marzo all’Estragon di Bologna, lo stesso Manieri concludeva che “…sei consapevole che non sarà stato il concerto dell’anno ma anche che sai perfettamente il motivo per il quale anche le persone al tuo fianco continuano a fischiettare il ritornello di “Golden Skans”. Effetto Klaxons…”.
n.4) Arcade Fire - Intervention (da “Neon Bible”)
Sono album come “Neon Bible” dei canadesi Arcade Fire a confermare la giustezza della nostra scelta di concentrare la classifica di fine anno sui pezzi singoli. Infatti, a differenza dell’esordio “Funeral” che conteneva un ricco filotto di pezzi straordinari, su “Neon Bible” di cose valide se se sono contate a malapena tre o quattro. Una - peraltro – tra le più valide dell’anno, che in maggio il nostro Antonello Cacciotto nel recensire l’album descriveva così: “I bordoni da organo di chiesa aprono la sontuosa “Intervention”, un autentico gioiello rock, dove la paura si mischia alla fede, e la fuga diventa salvezza. Un dramma in odore di messianica setta (“lavorare per la chiesa mentre la tua famiglia muore”), di debiti troppo alti da pagare (“non importa ciò che dirai /ci sono debiti che non riuscirai mai a pagare”), di follia disperata (“Senti il soldato che si lamenta: “Arriveremo anche da soli”), di fede cieca (“cantando allelujah con la paura nel cuore”) e di qualcuno sempre più forte, o più crudele di noi: “Quando diranno che ci vogliono staccare il telefono / gli dirò che non sei in casa”. Il pezzo è splendido, fulminante”.
n.5) The Good, The Bad & The Queen – Herculean (da “The Good, The Bad & The Queen”)
L’impressione è che in tutte le classifiche di fine anno l’album della nuova band di Damon Albarn (con Paul Simonon dei Clash al basso – si ricorda per quanti abbiano passato gli ultimi 12 mesi sulla Luna) sia stato penalizzato dal fatto di essere uscito troppo presto, ai primi di gennaio. Mossa sbagliata: così, al redde rationem di fine stagione, non ti si ricorda più nessuno, e anzi, qualcuno – sbagliando in maniera marchiana – può anche pensare che si tratti di un disco del 2006, e non ti vota. E invece, se un signor Long Playing nel 2007 c’è stato, si chiama proprio “The Good, The Bad & The Queen”, comprendente una serie di variazioni sui malinconici molto britannici temi di “Ghost Town” degli Specials. Non sono peraltro pochi i brani degni di attenzione (si pensi solo a “Kingdom Of Doom” e a “80’s Life”), ma i favori di (quasi) tutti si sono condensati sul primo spettacolare singolo “Herculean”: uscito – come assaggio dell’album – nel novembre 2006 ma fa niente (conta ai nostri fini il CD che lo contiene). Ed era come al solito accurata la predizione di Emanuele Tamagnini del sito confratello Nerds Attack! in data 27 ottobre 2006, da noi prontamente ripreso: “Un altro must. Tra "Think Tank" e "Demon Days". Tra raffinatezze e colpi di teatro. Damon Albarn è andato avanti. Perchè il suo tempo è sempre stato migliore. Il migliore probabilmente di tutti.” E il nostro Enrico De Turris in data 11 febbraio 2007 riteneva “The Good, The Bad & The Queen” “…un lavoro interessante privo di ammiccamenti commerciali, audace e conformista allo stesso tempo. Lo ascolterete e lo apprezzerete, soprattutto durante ciò che resta dell’inverno”.
n.6) Editors – Smokers Outside The Hospital Doors (da “An End Has A Start”)
Non esistono mezze misure nella nostra webzine quando si tratta dei new-wavers britannici Editors: il nostro Claudio Biffi li ha visti in concerto al Piper di Roma e ne è rimasto estasiato, la nostra Francy Caldiani è andata alla data di Bologna e li ha cordialmente detestati. E quando i due si sono incrociati by chance al recente Unlit romano del cantautore Jont, hanno deciso di risolvere le loro divergenze ingaggiando una furibonda lotta nel fango…
E comunque: possiamo anche disapprovarne i live show, irriderne gli atteggiamenti da star, definirli “cloni dei Joy Division”, ma alla fine dei giochi il secondo album della band di Birmingham “An End Has A Start” è arrivato al n.1 delle classifiche inglesi risultando uno dei più venduti dell’anno. E ciò soprattutto sulla base di una formidabile rock-song come “Smokers Outside The Hospital Doors”, che il nostro Giancarlo De Chirico ha doviziosamente descritto come segue nella sua recensione di agosto: “Un brano come “Smokers Outside The Hospital Doors”, il pezzo che apre l’album (e che è anche il nuovo singolo), un rock dai toni drammatici e felicemente ispirati, esplicita bene tutte le caratteristiche di questa nuova versione degli Editors, a metà strada fra i vecchi dischi degli U2 e l’ultimo album degli Arcade Fire.”
n.7) Pinback – From Nothing To Nowhere (da “Autumn Of The Seraphs”)
“Ray Vision!... Ray Vision!... Ray Vision!....” Fin dal primo ascolto, “From Nothing To Nowhere” ti spinge a chiederti per quale ragione le stazioni radio non lo passino in rotazione costante invece di bombardarti con Le Vibrazioni e i Gym School Heroes. Perché un pezzo più radiofonico di quello dei californiani Pinback quest’anno magari ci sarà pure stato, ma noi non lo abbiamo sentito. E ricorda i R.E.M. dei bei vecchi tempi, se solo la band di Athens avesse avuto un vocalist più solare ed estroverso di Michael Stipe e per batterista un incrocio tra Stewart Copeland dei Police e Alan Myers dei Devo. Chissà, magari se fosse uscito negli anni ’80 “From Nothing To Nowhere” sarebbe stato un successo planetario… O forse il problema è di non essere uscito per una major. Comunque sia, un botto mancato che resta inspiegabile.
Ecco cosa ne ha detto Massimo Cardellicchio nella sua recensione del 28 settembre: “È sorprendente notare la discrasia tra le note “primaverili” della prima traccia, “From Nothing To Nowhere”, e gli intenti autunnali dell’album. […] Un disco pieno di idee, quindi, che riesce a far convivere differenti stili come il math-rock, post-punk, pop e prog, in un’unica creatura. È un compito difficile, infatti, descrivere il loro sound. I Pinback sono i Pinback e “Autumn Of The Seraphs” non sarà per caso il loro migliore album?”
n.8) LCD Soundsystem - North American Scum (da “Sound Of Silver”)
“Dance music for grown-ups”: così si sono espressi i critici del Guardian su “Sound Of Silver”, secondo album degli LCD Soundsystem di James Murphy, che ha raccolto elogi non solo dal quotidiano inglese ma in generale da TUTTI i magazine musicali nelle loro charts di fine anno. E anche dalle nostre parti “Sound Of Silver”, non c’è alcun dubbio, ha fatto furore. Forse perché anche noi siamo abbastanza “grown-ups”. O forse per le lampanti tracce di bowianità (epoca di “Lodger” e “Scary Monsters”) che Murphy ha disseminato a tutto spiano su “Sound Of Silver” e che hanno facilmente toccato le nostre corde. La sintetica “Time To Get Away” e la soffusa (e caustica) “New York I Love You” hanno impressionato e non poco, ma il vero episodio memorabile è risultato “North American Scum”, in cui le sbilenche osservazioni di Murphy sull’attuale reputazione degli americani nel resto del mondo si sono fuse alla perfezione con un ritmo electro in grado di far ballare uno zombie.
n.9) Kings Of Leon - On Call (da “Because Of The Times”)
Dopo il mediocre “Aha Shake Heartbreak” del 2004, i punk-rockers sudisti Kings Of Leon si sono prontamente riscattati con il terzo album “Because Of The Times”, uscito all’inizio del’anno. Come usa dire: il disco della maturità. E ormai non ci sono più dubbi: i sudisti Followill (i fratelli Nathan, Caleb e Jared e il cugino Matthew), collettivamente noti come Kings Of Leon, non sono un gruppo qualsiasi, uno dei tanti fuoriusciti da quella che solo pochi anni fa chiamavamo “new rock revolution”: al contrario, siamo in presenza di fuoriclasse assoluti, da annoverare tra i (pochi) nomi imprescindibili dell’attuale decennio. Come ben evidenziato da Fredo Cane nella sua recensione di “Because The Times” in aprile: “Si ha la sensazione che ciascuno dei brani sia, nel suo piccolo, un “classico”. Lo è di certo “On Call”, il primo (anomalo) singolo, di base una ballata che possiede però una tensione innaturale, e che è un po’ una versione sudista dello stile “quiet/loud” reso celebre prima dai Pixies e poi dai Nirvana.”
n.10) Babyshambles – Unbilotitled
Forse non tutti si sono accorti che nel 2007, tra cure disintossicanti, processi penali e la strombazzata (e stra-paparazzata) separazione dalla modella Kate Moss, l’ex-Libertine Pete Doherty ha trovato anche il tempo per realizzare un nuovo disco dei Babyshambles. Prodotto con pugno di ferro da Stephen Street, “Shotter’s Nation” è risultato però troppo pulitino, lontano da quella situazione di “caos creativo” che era stato alla base dei momenti migliori dei Libertines e degli stessi Babyshambles. Ma quando uno ha talento – e noi continuiamo a ritenere che Doherty ne abbia – né le droghe né uno Stephen Street qualsiasi possono riuscire a soffocarlo in toto. Così, almeno un paio delle tracce di “Shotter’s Nation” entrano di diritto nel miglior canone dohertyano: la jazzata “You Talk”, ma soprattutto quel gioiellino chiamato “Unbilotitled”, su cui ha ben commentato il nostro Fredo Cane nella sua recensione in data 1° ottobre: “...ingabbiato e professionalizzato, Pete Doherty riesce ugualmente a elargire degli sprazzi di altissimo livello: la ballad “Unbilotitled” è magnifica e forse superiore ad “Albion”, con quella criptica lirica autobiografica che si risolve in un chorus che ti si tatua nella mente: “Wolfman said to Bilo I’m calling it on / Bilo said to Blue Eyes put your trousers back on...”
Ed ecco di seguito le Top 10 personali dei collaboratori (interni ed esterni) di Extra! Music Magazine, in rigorosissimo ordine alfabetico…
Arianna Acciarino
1) Rihanna - Umbrella 2) The White Stripes - Icky Thump 3) Arctic Monkeys - Brianstorm 4) M.I.A. - Boyz 5) Klaxons - Magick 6) Queens Of the Stone Age - Sick, Sick, Sick 7) Editors - An End Has A Start 8) Verdena - Muori Delay 9) Radiohead - Jigsaw Fallin’ Into Place 10) Subsonica - La glaciazione
Andrea Bagnasco
1) Radiohead - All I Need 2) Patti Smith - Smells Like Teen Spirit 3) Babyshambles - Unbilotitled 4) Radiohead - Faust Arp 5) Arctic Monkeys - If You Were There Beware 6) Bruce Springsteen - Magic 7) Art Brut - Past Soothing Out 8) Klaxons - It's Not Over Yet 9) Babyshambles - You Talk 10) Radiohead - 15 Step
Andrea Belcastro
1) Radiohead - Videotape 2) Patrick Wolf - Accident & Emergency 3) Dinosaur Jr. - Back To Your Heart 4) …A Toys Orchestra - Powder Of Words 5) Radiohead - Nude 6) …A Toys Orchestra - Amnesy International 7) Travis - Big Chair 8) The White Stripes - Conquest 9) Radiohead - Jigsaw Falling Into Place 10) Justice - D.A.N.C.E.
Claudio Biffi
1) Foo Fighters - The Pretender 2) Eddie Vedder - Society 3) Editors - Smokers Outside The Hospital Doors 4) Arcade Fire - Keep The Car Running 5) Amy Winehouse - You Know I'm No Good 6) The Frames - People Get Ready 7) The Good, The Bad & The Queen – Herculean 8) Canadians - A Sky With No Stars 9) The Killers featuring Lou Reed - Tranquilize 10) Vanilla Sky - Umbrella
Fabrizio Biffi
1) Wilco - Side With The Seeds 2) Buffalo Tom - You’ll Never Catch Him 3) Foo Fighters - Let It Die 4) Kaiser Chiefs - Love Is Not A Competition (But I’m Winning) 5) Ocean Colour Scene - Just Got Over You 6) The Hives - Tick Tick Boom 7) Battles - Atlas 8) LCD Soundsystem - Time To Get Away 9) Biffy Clyro - Saturday Superhouse 10) Mark Ronson (feat. Paul Smith) - Apply Some Pleasure
Antonello Cacciotto
1) Arcade Fire - Intervention 2) Liars - Houseclouds 3) Okkervil River - Unless It’s Kicks 4) Bruce Springsteen - Last To Die 5) LCD Soundsystem - North American Scum 6) The New Pornographers - My Rights Versus Yours 7) Vic Chesnutt - Glossolalia 8) Modest Mouse - Dashboard 9) Cristina Donà - L’universo 10) M.I.A. - Bamboo Banger
Fredo Cane
1) Radiohead – All I Need 2) Klaxons – Golden Skans 3) Kings Of Leon - On Call 4) Feist – My Moon My Man 5) The Good, The Bad & The Queen – Herculean 6) Babyshambles - Unbilotitled 7) Pinback – From Nothing To Nowhere 8) LCD Soundsystem - North American Scum 9) Art Brut - Nag Nag Nag 10) The Black Lips - Cold Hands
Michele Cavagna
1) Blonde Redhead - Spring And By Summer Fall 2) Club Dogo - La Verità 3) Club Dogo feat. Vincenzo da via Anfossi e Marracash - Puro Bogotà 4) Club Dogo - Incubo Italiano 5) Club Dogo - Spaghetti Western 6) Blonde Redhead - SW 7) Metal Carter feat. Truceboys – Truceboia 8) Noyz Narcos feat. Metal Carter - Verano Zombie 9) Feist - I Feel It All 10) The Shins - Split Needles
Simone Cosimi
1) Feist – My Moon My Man 2) Perturbazione – Brautigan (Giorni che finiscono) 3) Tre Allegri Ragazzi Morti – In amore con tutti 4) Pinback – From Nothing To Nowhere 5) Amari – Manager nella nebbia 6) Roisin Murphy – Overpowered 7) Alicia Keys – No One 8) St. Vincent – Paris Is Burning 9) Justin Timberlake – What Goes Around…Comes Around 10) Mika – Grace Kelly
Mauro D’Alonzo
1) The Good, The Bad & The Queen – Herculean 2) Feist – Limit To Your Love 3) The National – Fake Empire 4) Arcade Fire – Keep The Car Running 5) Bruce Springsteen – Terry’s Song 6) Amy Winehouse – Back To Black 7) Radiohead – All I Need 8) Crowded House – Pour Le Monde 9) The Cinematic Orchestra – To Build A Home 10) The Apples In Stereo – Energy
Luca D’Ambrosio (per gentile concessione di www.musicletter.it)
1) LCD Soundsystem - New York I Love You 2) The Eternals - The Mix Is So Bizarre 3) Grinderman - No Pussy Blues 4) Air - Redhead Girl 5) Pieta Brown - Remember The Sun 6) Handsome Furs - What We Had 7) Devandra Banhart - Carmencita 8) Rose Kemp - Violence. 9) Angels Of Light - The Man We Left Behind 10) Au Revoir Simone - Sad Song
Giancarlo De Chirico
1) Robert Plant & Alison Krauss - Nothing 2) Rickie Lee Jones - Where I Like It Best 3) Michael Gira’s Angels Of Light - Not Here Not Now 4) P. J. Harvey - Dear Darkness 5) Iggy & The Stooges - Mexican Guy 6) Editors - When Anger Shows 7) The Waterboys - You In The Sky 8) Billy Childish - Date With Doug 9) Feist - My Moon My Man 10) Linkin Park - What I’ve Done
Enrico De Turris
1) Gogol Bordello - Super Theory Of Super 2) Clinton Fearon - Livin' Is An Art 3) Teresa De Sio - Non Tengo Paura 4) Amy Winehouse - Rehab 5) SteelA - Sei Per Me 6) Raiz - O' Paraviso 'Nterra 7) Tre Allegri Ragazzi Morti - Il Mondo prima 8) Alborosie ft Sizzla - Meditation 9) Beenie Man - Undisputed 10) Radici Nel Cemento - Bella Ciccia
Francesco Donadio
1) Cat Power – Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again 2) LCD Soundsystem – North American Scum 3) Holy Fuck - The Pulse 4) Kings Of Leon - On Call 5) The Good The Bad & The Queen - Herculean 6) Pinback - From Nothing To Nowhere 7) Holy Fuck - Super Inuit 8) Radiohead – All I Need 9) Richmond Fontaine - £87 And A Guilty Conscience That Gets Worse The Longer I Go 10) Feist – My Moon My Man
Geordie Echo
1) Beatrice Antolini - Applebug And His Doll 2) Father Murphy - Millhouse 3) Dresden Dolls - My Jeep Song 4) Comaneci - I Didn't Think The Same 5) Father Murphy - Tell You A Secret 6) Beatrice Antolini - Topogò (Dancing Mouse) 7) Rasputina - Mayfly 8) Raincoats - Adventures Close To Home 9) Gonzo 48k - Julie 10)...A Toys Orchestra - Ease Off The Bit
Annalisa Esposito
1) Giovanni Allevi - Back To Life 2) 30 Seconds To Mars - From Yesterday 3) Voxtrot - Real Life Version 4) Snow Patrol - Signal_fire 5) Editors - Smokers Outside The Hospital Doors 6) Kings Of Leon - On Call 7) Okkervil River - For Real 8) The Last Goodnight - Pictures Of You 9) Garbage - Tell Me Where It Hurts 10) …A Toys Orchestra - Powder On The words
Marco Jeannin
1) Radiohead - Weird Fishes/Arpeggi 2) The Frames - People Get Ready 3) Sigur Ros - I Gaer 4) Bruce Springsteen - Radio Nowhere 5) Eddie Vedder - Society 6) Soulsavers - Revival 7) The Smashing Pumpkins - 7 Shades Of Black 8) Arcade Fire - Intervention 9) Foo Fighters - The Pretender 10) The National - Mistaken For Strangers
Benedetta Magnaghi
1) Klaxons - Golden Skans 2) Amy Winehouse - Black To Black 3) The Horrors - She Is The New Thing 4) 1990s - You Made Me Like It 5) Bloc Party - Flux 6) Babyshambles - Carry On Up The Morning 7) Mika - Grace Kelly 8) Arctic Monkeys - Fluorescent Adolescent 9) Ozzy Osbourne - I Don't Wanna Stop 10) Dirty Penny - Scream & Shout
Renzo Stefanel
1) The Cinematic Orchestra - To Build A Home 2) The Polyphonic Spree - Running Away 3) !!! - Myth Takes 4) Canadians - A Sky With No Stars 5) Amari - Le gite fuori porta 6) Tre Allegri Ragazzi Morti - L'impegno 7) Trabant - Waste Of Time 8) Le Man Avec Les Lunettes - Victorian Swimming Pool 9) Battles - Atlas 10) Amon Tobin - Bloodstone
Emanuele Tamagnini (per gentile concessione di Nerds Attack!)
1) Band Of Horses - Is There A Ghost 2) Chris & Carla - At The Twilight's Last Gleaming 3) Satellite Party - Wish Upon A Dog Star 4) Blonde Redhead - The Dress 5) Liars - Plaster Casts Of Everything 6) Lesbians On Ecstasy - We Won't Give It Back 7) Feist - The Park 8) Modest Mouse - Little Motel 9) Githead - Drive By 10) Kings Of Leon - Arizona
Articolo del
20/12/2007 -
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