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Minimalist Dream House Quartet
“Don’t Fear The Light” @ Roma Europa Festival, Auditiorium Parco della Musica, Roma 10 Novembre 2019
di
Giancarlo De Chirico
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Il progetto nasce come tributo a quei musicisti che hanno aperto la strada in campo musicale al minimalismo e all’avanguardia. Si intitola “Don’t Fear the Light” ed è stato messo insieme dalle sorelle Katia e Marielle Labéque, due celebri pianista francesi conosciute in tutto il mondo, da David Chalmin, produttore e tecnico del suono che ha lavorato con Shannon Wright e con The National, e da Bryce Dessner, che dei National è il chitarrista e il principale compositore.
Il concerto ha come tema principale una rivisitazione delle musiche di Steve Reich, di Philip Glass, di Timo Andres e di Thom Yorke dei Radiohead e cerca di trovare quelle radici comuni, quel legame profondo che sta alle radici sia della musica contemporanea che del rock. Esperimento non facile ma che riesce bene grazie al genuino talento dei musicisti sulla scena che riescono a far convivere - spesso in un unico set - strumenti eminentemente solisti come pianoforti e chitarre elettriche, supportati talvolta dal ricorso all’elettronica.
Composizioni impegnative che le sorelle Katia e Marielle Labèque hanno affrontato in scioltezza, immerse in un coinvolgimento drammatico e al tempo stesso gioioso che ha trovato sfogo in esecuzioni liberatorie, cariche di pathos, in una parola sublimi. Mai visto percuotere i tasti di un pianoforte con tanta velocità e sapienza, mai testimone come questa sera di una intesa sororale che ottimizza i tempi e i modi delle singole esecuzioni.
Il minimalismo ha influenzato le nuove tendenze musicali: questo il punto di partenza, questo spiega la presenza sulla scena di un attento e misurato Bryce Dessner, che ha assecondato il lavoro delle sorelle Labèque e ha portato freschezza alle evoluzioni fin troppo complesse di certa musica d’avanguardia, facendo capire come armonia e ritmo non giocano contro il minimalismo in musica.
Serata ricca di momenti magici e di improvvisazioni felici che hanno portato ad un groove che ha esaltato gli stessi musicisti che ne sono stati protagonisti. Niente barriere, niente separazioni, niente divisioni fra moduli diversi, fra musica elitaria e musica popolare: è stato un flusso continuo ed incessante di note che si sono rincorse, si sono sovrapposte fino a formare un “unicum” di rara bellezza.
Molto bella l’esecuzione di “Four Movements”, il brano scritto da Philip Glass per le sorelle Labèque, così come la lunga “suite” scritta da Tom Yorke che si intitola “Don’t Fear the Light” e che dà il titolo all’intero progetto. Questa esecuzione, divisa in tre parti, per una durata totale di circa venti minuti, capovolge i luoghi comuni che dipingono la musica minimale come asettica e assolutamente non romantica. E’ stato un crescendo molto coinvolgente che non a caso è stato molto apprezzato anche dai numerosi giovani presenti in sala
Scaletta Out Of Shape di Timo Andres Electric Counterpoint di Steve Reich Four Movements di Philip Glass El Chan di Bryce Dessner Don’t Fear the Light di Tom yorke Particule n°5 from September Particules di David Chalmin Distant places di Bryce Dessner
Articolo del
11/11/2019 -
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