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Unreal City
Il Paese del Tramonto
2015
AMS Records
di
Nicolina Di Gesualdo
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Un album di dimensioni notevoli, importanti, è quello degli Unreal City, band parmigiana reduce dal successo del precedente lavoro, “La Crudeltà di Aprile”: in settanta minuti di concept, “Il Paese del Tramonto” - questo il nome dell’album – il quartetto formato da Dario Pessina, Federico Bedostri, Emanuele Tarasconi e Francesca Zanetta va a sottolineare abilmente la dicotomia dell’aspetto bestiale-razionale tipico dell’uomo, in un prog-rock dall’aura gotica e oscura, piacevolissimo all’ascolto Fin dal primo brano, Ouverture, emerge l’attitudine classica della band, che è in grado di “svecchiare” uno stile che comunemente viene definito “rock sinfonico” con arrangiamenti moderni e puliti, estremamente piacevoli all’ascolto. La straordinaria complessità delle composizioni viene, ad ogni modo, alleggerita da un cantato lieve, giovane, come è evidente in La Meccanica dell’Ombra, attraversato da echi di un lontano Oriente e da liriche intrise di metafore. indiscutibili sono le influenze di gruppi progressive del passato (si pensi alle Orme e alla PFM, per citarne alcuni), ma la band riesce comunque a dimostrare una certa originalità e a compiere un ulteriore passo in avanti, senza cadere nella semplice emulazione, come si può notare in brani come Caligari e Lo Schermo di Pietra. Appassionati di progressive di tutto il mondo: questo è decisamente il disco che fa per voi.
Articolo del
06/11/2015 -
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