Quinto capitolo sul curriculum discografico di Giorgio Barbarotta quello di ”Un Fedele Ritratto”. Il titolo non fa riferimento a nessuna traccia del disco ... capiamo quindi immediatamente che l'autore vuole raccontarci di se. Facciamo un passo indietro: Giorgio è un cantautore trevigiano, da sempre autoprodotto, dalla linfa romantica, narrante, tremendamente poetica e riflessiva, impegnata. La sua musicalità e una voce melodicamente stupenda e versatile, ricordano a tratti la poesia e lo sguardo attento a ciò che gira intorno di De Gregori, la dolcezza e la sinuosità di De André e il raccontato quasi fiabesco, onirico ed incalzante di Branduardi, ma tuttavia é magistralmente ed orgogliosamente LUI, Giorgio ... e ce lo vuole dimostrare nonostante la sua carriera sia quasi più che ventennale, battezzata inizialmente da un rock giovane del gruppo del quale era frontman, i Quarto Profilo. Ma la consapevolezza e la maturità personale hanno camminato di pari passo con quella professionale, ispirando e portando all'attivo il suo ultimo album, un misto di tante cose, musica e tematiche. Le reminiscenze rock ribelli di Sbotta in apertura assalgono leggermente, ci si pone con gli occhi sgranati alle tracce che seguono come in un trattato socialmente rabbioso, abbastanza stancante e risentito più di qualche volta, ma Camerino Al Neon risolleva il morale: la bellezza della voce coglie immediatamente e si conferma nei dieci brani successivi. Le cose tornano serie con Le Cose Da Buttare. Una serietà che a sequenze torna gradualmente e costante nella setlist, alternandosi a brani più poetici e romantici, scandendo un regolare tracciato nel quale riflettere e sognare. É un percorso tangibile attraversato da una musicalità altrettanto costruttiva e varia, che spazia da un rock (Sbotta), jazz (L'Eclissi Di Sole) fino ad un country di Tutti Giù Per Terra che riempie di tantissime parole, da fare proprie, plasmare ed interpretare. Insomma in “Un Fedele Ritratto”, per la varietà di temi, é praticamente impossibile non trovare una canzone che piace ed é onestamente innegabile la bravura di un cantautorato che sentiamo cresce di passo in passo, che ha voglia di dire e condividere tanto, che porta alta la coraggiosa bandiera della lingua italiana, delle parole e di una musica armoniosamente pulita come gli stessi ideali e principi dei quali si nutre.
Articolo del
29/04/2015 -
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