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Cumino
Pockets
2014
CD autoprodotto
di
Emilio Ruffo
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Fin dalla bella cover, concepita da Lorenzo Pennati, appare chiaro il progetto musicale ambient-rock “Pockets” che vive sotto l'egida dei Cumino, Luca Vicenzi (chitarra, esplorazioni sonore ) e Davide “Hellzapop” Cappelletti (polistrumentista, programmazione e synth), che arriva dopo due Lp ed un paio di Ep, sono dunque lame di luce come lame di suoni, che in una sperimentazione sonora iniziata nel 2010 conduce questi musicisti verso ciò che forse è e sarà il rock d'avanguardia in un superamento di quel “Post” che ci accompagnato ai giorni nostri. Una sintesi di analogico e digitale insieme, fatta di beats,loop, chitarre chimiche, synth ora abrasivi ora vellutati. «Quando iniziamo a cercare qualcosa» – dicono – «quando iniziamo a cercarci, mettiamo in fila tutto per capire che non c’e nessuna fila. Cerchiamo di fare ordine mettendo sul tavolo quello che abbiamo lasciato scivolare in tasca, per capire che rimanere un po’ confusi è ciò che ci salva e ci tiene aperti alle cose che accadono». Succede così che intraprendi un viaggio in musica dove le impronte sonore dei Telefon Tel Aviv, di John Hopkins,The XX, Gustavo Santolla e Brian Eno ti accompagnano in una sorta di colonna sonora che potrebbe benissimo sonorizzare immagini ispirate ad Asimov ed alla migliore fantascienza, dove però c'è spazio per i sentimenti, per i silenzi, per i moti dell'anima. Trovare punte di eccellenza e' difficile perché l'intero album è ampiamente su tali livelli. Omogeneo, denso, onirico è una delle sorprese del 2014.
Articolo del
27/01/2015 -
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