La storia dei BthenD (doppia l'interpretazione con "Be the end") ci porta a diversi anni fa, il gruppo infatti porta i suoi componenti in radici ben più lontane di quelle del loro primo lavoro discografico. Si conoscevano già alla fine degli anni ‘80, ma le vicissitudine personali e il percorso della vita ha fatto si che solo ora i giovincelli tutto chitarre elettriche e un pop rock sprezzante e chiacchierone, convogliassero ad un primo solenne lavoro musicale. Un sogno realizzato, dopo aver probabilmente raccolto un bel pò di consapevolezza. ”The Light Of The Rain” è un piccolo elenco di canzoni in sola lingua inglese, a cavallo tra pop, punk rock leggero, indie e anche folk ... che cerca in modo estenuante in più cose la propria identità, ma appare subito, sin dalla terza traccia, Intro (nothing in my mind), che trova difficoltà a riconoscere. Le sonorità sembrano spolverate da reminiscenze di gruppi quali Green Day (ma vecchio stile) o altri simili della fine degli anni ‘90 inizi 2000, con qualche eco Beatlesiano che avrebbe un marchio '90s se fossero all'epoca ancora esistiti, e i profumi di un' Inghilterra musicale di qualche anno e classifica fa ... un po "fuori orecchio" oggi. La title track, The Light Of The Rain, lancia delle aspettative suggestive, un pò psichedeliche se accompagnate visibilmente dalla copertina dell'album ed invece delude o sorprende, come dir si voglia. Troppo cantato e troppo miscuglio di cose che non hanno nessun legame tra loro (The Cold Silence Of Your Heart) rendono il tutto abbastanza pesante e poco orecchiabile dando la certezza che i B then D hanno tante cose da dire, interessanti, ma devono ancora trovare la loro personalità tra le tante che abbracciano, negando così all'ascoltatore, per quella irrefrenabile voglia di fare tanto, troppo, un'isola musicale dove approdare o un ritornello al quale aggrapparsi in questo vortice di pensieri e passione. Ne traspare che siano degli ottimi musicisti - How Have You Came To Know It?, Sad Souls, ne sono una dimostrazione molto professionale - che riescono a spaziare tra vari generi musicali, dimostrandosi di essi amanti senza dubbio, ma un po incompleta la loro performance celebrativa. Strano a dirsi, ma in tutto questo ‘tanto’ manca qualcosa ... forse quel ‘poco’ e quel ‘semplice’ che invece si è lasciato da parte per paura di cadere nello scontato o nel troppo semplice e ad ogni modo si capisce che i Bthend volevano tanto trovarlo. Peccato, le idee ci sono, vanno solo riordinate in un pentagramma che, al contrario qui risulta troppo ingordo.
Articolo del
21/01/2015 -
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