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Clamidia
Al Mattino Torni Sempre Indietro
2014
A Cup Of Tea/Audioglobe
di
Giancarlo De Chirico
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Album davvero interessante firmato dai Clamidia, gruppo italiano di “indie rock” originario di Rimini che si è formato nel 2004. Dopo diverse esibizioni “live” e partecipazioni a festival importanti hanno pubblicato nel 2009 un album di ricco di “loop” elettronici e del suono di chitarre lancinanti come “La Prima Guerra Cinese dell’Oppio”. Adesso la band composta da Morris Celli, voce solista, da Antonio Morritti e Paolo Macina, alle chitarre elettriche, da Lorenzo Serra al basso e da Luca Balacca, alla batteria, pubblica “Al Mattino Torni Sempre Indietro”, un disco molto bello, raffinato ed intenso. Infatti - sotto l’attenta produzione di Umberto Palazzo (ex Santo Niente, una delle migliori realtà del rock italiano degli anni Novanta) - i Clamidia sono riusciti a definire ancora meglio l’ambientazione del loro “post rock” e il nuovo album, registrato ai Go Down Studios di Savignano sul Rubicone (in provincia di Rimini) in momenti diversi fra il 2009 ed il 2014, ci regala sonorità oscure e talvolta angoscianti che accompagnano un insieme di testi improntati al fallimento delle nostre illusioni, al crollo fragoroso delle nostre certezze. Il titolo stesso del disco è un tributo all’opera dello scrittore Cesare Pavese, morto suicida nel 1950. Composizioni come Fondazione Nuovo Sentiero, il primo singolo tratto dall’album, “Sotto il Diluvio”, L’Agguato e Assalto Ai Muri sono quanto mai amare, ma sempre estremamente lucide e lo “spoken word” di Celli arriva diritto al cuore. Gli arrangiamenti sono sempre molto curati, il fraseggio delle chitarre in certe occasioni risulta minimale, ma poi il tessuto armonico delle singola composizione è pronto a spiccare il volo in un crescendo fortemente drammatico. I Clamidia mettono in musica quello che è un profondo senso di insoddisfazione e di inquietudine. Questo loro nuovo lavoro ci comunica un continuo senso di ricerca espressiva ed il loro perfetto connubio di musica e parole è assolutamente suggestivo e pregnante. Non vado molto lontano dal vero quando affermo che una volta messo su il disco, mi sembrava di ascoltare i Mogwai cantare in italiano…
Articolo del
11/12/2014 -
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//www.youtube.com/embed/3tdappjSchk
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