Monarch è l’album di debutto dei Mad Shepherd, ideato nel 2012 dopo l’ingresso nel gruppo del frontman Stefano e terminato da pochi giorni. Preceduto da due Ep, il primo del 2009, “Monarch” nasce anche grazie all’aiuto di Walter Babbini alla co-produzione, già al lavoro con artisti del calibro di Zucchero e Negrita, mentre il mastering e’ stato affidato a Howie Wenberg, produttore americano, collaboratore di gruppi come Metallica, Deftones e Muse. I Mad Shepherd hanno lavorato alla costruzione di un album concettuale che trae la sua ispirazione in un controverso progetto della CIA degli anni ‘50, il “projectmonarch”. Le cavie di questo progetto, per lo più persone affette da disturbi mentali o prostitute, venivano soggiogate e manipolate attraverso l’utilizzo di tecniche ipnotiche con l’obiettivo di fargli compiere azioni di qualunque tipo. Stefano Di Pietro, voce dei Mad Shepherd, ci ha raccontato la genesi del video di Monarch, primo singolo del disco e spina dorsale del concept: « il videoclip rappresenta lo scenario di tutto l'album; gli eventi narrati, si svolgono in un mondo in cui la comunicazione di massa ha ormai il sopravvento e l'individuo diventa uno mero strumento nelle mani di questi poteri. Manca quindi il dialogo e tutto si trasforma in comunicazione violenta, tra politici e elettori, tra capo e dipendenti, ma anche nei singoli rapporti tra persone o nei rapporti sentimentali». In questo scenario modellato con tecnica e capacità tramite i testi e sorretto dagli strumenti, distopico e post moderno, non mancano però delle vie d’uscita. Così l’energia e la potenza del disco si traducono in ribellione e voglia di costruire «qualcosa di nuovo, diverso e migliore». La band romana, nei loro testi per mezzo della voce del “pastore matto”, descrive con questa metafora il declino della società contemporanea, minorata nelle idee e mutilata nella volontà. Le sonorità di “Monarch” richiamano gli anni ’90 di Seattle, gli anni d’oro per gruppi come Soundgarden e Pearl Jam. Brani come So ItGoes e Risin sono un esempio perfetto di come questa forma di rock, ribelle e viscerale, vive e continua ad emozionare sotto diverse spoglie. Infatti, i Mad Shepherd sono riusciti ad appropriarsi di queste influenze costruendo un proprio stile, rovente e attuale, che non mancherà di farsi notare dagli amanti del genere. I riff si susseguono nel corso dell’intero album corposi, distorti e decisi, costantemente sostenuti da una ritmica potente e serrata. La voce, che riesce ad essere protagonista del disco, si adegua magistralmente sia in un brano aggressivo e graffiante come Sick Man Of Europe sia nell’ipnotica e profonda California. “Monarch” si snoda intenso incisivo dal primo al decimo brano, senza mai abbassare il tiro. Un modello esemplare di come l’anima rock italiana possa affiancarsi senza difficoltà o invidia alla tradizione più consolidata d’oltreoceano.
Articolo del
28/07/2014 -
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