Quando senti partire un pezzo come Persepolis, con quell’intrigante incedere meccanico che ricorda i Radiohead synth di “Kid A”, non puoi che fermarti ad ascoltarla. E se poi scopri che tutto l’album è così bello, non puoi che rimetterlo da capo una seconda volta, e poi una terza, e così via. Perché ”Good Morning Utopia”, terzo lavoro in studio di VeiveCura, progetto musicale del compositore siciliano Davide Iacono, è un condensato di emozioni racchiuse in nove pezzi perlopiù strumentali, dove il piano la fa da padrone e l’elettronica è qualcosa di più di un semplice contorno. Poche parole, cantato quasi zero: è il cuore che parla e la musica che crea scenari. Un disco visionario, cinematografico, un percorso nella psiche e nel cuore di un artista polivalente, profondo, introspettivo, che guarda alla cruda realtà senza perdere la speranza e la forza di andare avanti, oscillando tra passione e insoddisfazione, perché quello a cui tutti noi aspiriamo è – appunto - utopia. Un mix musicale ammaliante, local e global allo stesso tempo, da una parte legato ai profumi della Sicilia e dall’altra proteso verso l’estero. Musica per immagini, dicevamo. La componente visiva è sempre stata una presenza costante nell’immaginario di VeiveCura, basti pensare alla sua partecipazione nella realizzazione delle musiche del film “La strada verso casa”, pellicola in gara, fra gli altri, ai festival di Roma, New York, San Paolo, Portland e Siena. Davide Iacono vanta nel proprio curriculum, oltre ad una serie di collaborazioni con band italiane e internazionali, anche diverse apparizioni sul palco come opener di musicisti famosi quali Moltheni, Andrea Appino dei Zen Circus, Cesare Basile e - soprattutto – Franco Battiato. Ma a stupire è la sua capacità di aprire mondi impensati, perché “Good Morning Utopia” è un viaggio dentro le atmosfere rarefatte del sogno, una dimensione onirica fatta di città tagliate da fiumi o sovrastate da cieli stellati (Young River, Ad Astra), di occhi di ragazza che nascondono foreste (Nei Tuoi Occhi Legno) o che sembrano vulcani inabissati (Marsili), di spazi immensi dentro cui perdersi (Atlantica), ma anche di struggimento, come quello di Roberto Baggio quando sbagliò il rigore nella finale mondiale del ’94 (Baggio). “Good Morning Utopia” è stato pubblicato da La Vigna Dischi, piccola etichetta indipendente siciliana che, naturalmente, guarda in particolar modo alla musica dell’Isola senza però trascurare una certa vocazione internazionale. In una parola, glocal pure lei.
Articolo del
04/07/2014 -
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