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Liprando
La Vita Inquieta
2013
Freakhouse/Fullheads Records
di
Cristina Valentini
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Nuovo lavoro per Francesco Lo Presti alias Liprando, che per chi ancora non lo sapesse oltre all’assonanza con il cognome Lo Presti, il nome d’arte scelto è riferito a quell’eroico Prete Liprando che abbiamo sentito decantarne le gesta dal grande Jannacci. Per farla breve, Liprando si scagliò contro l’arcivescovo Grossolano, accusandolo di simonia e fu poi costretto a passare attraverso delle pire infuocate e come la leggenda vuole, ne uscì illeso, dimostrando che era nel giusto. A differenza del primo lavoro “Conseguenze”, più immediato e istintivo, La vita inquieta è frutto di un lungo percorso e ricerca sperimentale. Pop-cantautorale, new wave elettronico che si sposa benissimo con la timbrica vocale dell’artista. 13 brani, un solo filo conduttore, ”La Vita Inquieta”, appunto, come riporta lo stesso titolo dell’album. Potremmo benissimo paragonare Liprando ai romantici tedeschi con quella costante tensione, “Sehnsucht”, ovvero quell’ insoddisfazione e inquietudine dell’animo per la realtà presente. L’uomo è un inquieto viaggiatore, un eterno viandante, «Straniero sono venuto, straniero riparto. Non esiste un posto adeguato a compiere le attese dell’uomo: e allora, l’unico gesto ragionevole è camminare, mettersi in viaggio. Divenire viandanti…», così come Shubert anche Liprando si è messo in viaggio, e come la falena ritratta sulla copertina, simbolo dell’anima che non trova pace ma anche della trasformazione, oggi abbiamo scoperto un nuovo romantico fra noi.
Articolo del
21/04/2014 -
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