Album di debutto per i Rosàrio, una band di stoner rock proveniente da Padova e composta da Alessandro Magro, alla voce, da Nicola Pinotti, alla chitarra, da Fabio Leggiero, al basso e da Stefano De Battisti, alla batteria. Il disco si intitola “Vyscera” , una scelta che si dimostrerà niente affatto casuale, ed è stato registrato in presa diretta nei locali delle Officine Bahnhof di Padova da Mattia Bonafini e da Giampiero Ravenna. Le tracce sono state poi masterizzate a Chicago da Carl Saff, scelto come produttore dell’album. Le radici musicali metal, indie e folk dei musicisti del gruppo confluiscono in un prodotto unico ed inequivocabile, che mette insieme radici anni Settanta, una potenza di suono impressionante e riff di chitarra elettrica di chiara derivazione psichedelica. Musica semplice, liriche sofferte e accordi roboanti ripetuti all’eccesso sono il marchio di fabbrica dei Rosario che aprono il loro cd con Dome , una pezzo acido e possente, per proseguire poi con il desert rock, più cadenzato e lento, di Road To Polaris, un brano molto bello. We, Haunted invece contiene tutte le radici blues e l’inquietudine di fondo dei Rosario: è un brano molto heavy rock, dalla struttura armonica semplice e corposa, ma emozionante. Su Naktamkara certo acid rock si abbina ad un blues quanto mai possente, esaltato da un “guitar work” lancinante. Caravan Kid si fa notare per la sua sezione ritmica , serrata ed incalzante, mentre una vocalità inquieta ed un tessuto armonico ossessivo e martellante caratterizzano Callistemon, un brano molto ben concepito, che vede l’apporto di Riccardo Zulato, come “special guest” alla seconda chitarra. Il disco si chiude alla grande sulle note di Inner, una slow ballad molto inquieta ed al tempo stesso ispirata che, dopo una ‘intro’ cadenzata e lenta, esplode in un fragore letale che sa di antico heavy rock. Ottimo esordio. Da ascoltare a volume alto.
Articolo del
14/04/2014 -
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