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Andromeda
Shock
2014
Southern Brigade Records
di
Nicolina Di Gesualdo
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Inizio in pompa magna per gli Andromeda, band abruzzese formata da Fabio Molino (voce, chitarra), Enrico Bruno (chitarra), Sebastiano Marchesani (basso) e Davide Tenaglia (batteria). In “Shock” infatti – questo il nome del loro primo album (registrato ai Golem Dungeon Studios) – non mancano riff schiacciasassi (Anime Dannate, Sangue e Male), ritornelli orecchiabili nickelbackiani da mandare in heavy rotation alla radio (Carillon), echi (né anacronistici né ridondanti, sia chiaro) del rock “vecchia maniera” à-la Black Sabbath (Senza Macchia) e cavalcate frenetiche in perfetto stile Pantera, band da cui gli Andromeda pescano a piene mani spesso e volentieri. La sferzante verve metal che caratterizza il quartetto viene spesso spinta oltre il limite, lanciata a razzo dalle incursioni chitarristiche in grado di proiettarla fino alle vette dell’heavy (Rock Shock) e, a volte, messa più in sordina da ballate puramente strumentali (2012) o da inaspettati tappeti elettronici (A Testa Bassa). Il cantato energico di Molino – incalzato dagli aggressivi tecnicismi delle percussioni e dai virtuosismi di chitarra e basso – ben si sposa con i picchi sonori del genere e con le liriche dei singoli brani, costruite con precisione certosina. È indubbio che l’utilizzo della lingua italiana possa prestare il fianco a critiche e detrattori; l’impatto complessivo regalato dall’album però - nonostante qualche rara deviazione sui binari della scontatezza - è forte, deciso, caratterizzato da sezioni ritmiche esplosive che interrompono ogni elucubrazione. Traccia dopo traccia, risulta evidente come i singoli componenti della band non suonino solo per sé, ma condividano tra loro una consolidata sinergia musicale che si riflette anche nella veicolazione del concept: una critica alla società in cui viviamo lunga nove canzoni, urlate, rovesciate addosso all’ascoltatore in un assalto sonico adatto a squarciare il velo urticante dell’ipocrisia. A conti fatti, dunque, “Shock” è senza dubbio un lavoro ambizioso, dirompente, dal sound oscuro e potente, che fa ben sperare per il futuro della band. Un consiglio spassionato a tutti gli amanti (e non) del genere: lasciatevi Shock-are dagli Andromeda!
Articolo del
11/04/2014 -
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