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Matteo Cincopan
Passati Futuri
2013
CD autoprodotto
di
Flavia Pugliese
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Accordi retro si fondono con sonorità psichedeliche quasi aliene, il prodotto che ne deriva è Passati Futuri, album che chiude la trilogia di Matteo Cincopan, autore di testi, musiche e polistrumentista. Il suo lavoro solista inizia nel 2011 con “I Primi Tre Secondi dell’Universo” e prosegue l’anno successivo con “Fantascienza”. Una sperimentazione musicale che prende spunto dai testi di Asimov e Orwell, proiettata al futuro, affronta il presente in chiave metaforica e recupera dal passato, suoni tipici della psichedelia inglese e del progressive italiano. Ci sono da un lato gli autori che rimangono piuttosto statici, mentre quelli, come Matteo Cincopan, fanno avanzare il proprio lavoro su piano notevolmente superiore, infatti, in “Passati Futuri” è riuscito a trovare un modo diverso di esprimere la sua musica, più maturo e meno “ostico” anche per gli ascoltatori che non sono appassionati del genere. L’arrangiamento e l’esecuzione dei molteplici strumenti sono affidati a Matteo, eccezion fatta per la batteria di Stefano Vaccari e le chitarre di Guido Adragna in Il Cratere del Tempo. L’album risulta molto pulito, cosa non facile quando si sperimenta un sound alternativo, composto da nove tracce ben curate e piacevoli da sentire e, perché no, riascoltare. La già citata Il Cratere del Tempo e Spazio Liquido emergono dalla totalità, nonostante, nel suo insieme, il terzo CD di Matteo sia davvero un prodotto valido.
Articolo del
31/01/2014 -
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