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Moblon
Fuori Del Giorno Ep
2013
CD autoprodotto
di
Alessandro Basile
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Esplosivo rock trio proveniente da Roma, il progetto Moblon vede Giulia Laurenzi alla voce, alle chitarre e al pianoforte, Stefano Veloci al basso e Federico Ventilii alla batteria. Nel corso del 2012 la band ha rilasciato il suo primo Ep intitolato “Memoria Sconosciuta”, ottimo lavoro in studio caratterizzato tanto da una grande potenza sonora quanto da una non indifferente versatilità in fatto di scrittura riscontrabile non solo nei testi, ma anche e soprattutto nelle musiche. Da poche settimane è invece disponibile questo nuovo disco che i Moblon hanno registrato fra luglio e ottobre e che hanno scelto d’intitolare ”Fuori Del Giorno”. Interamente autoprodotto e composto da tre sole canzoni (per un minutaggio complessivo che non raggiunge nemmeno gli otto minuti), proprio come il suo ideale predecessore, deve essere considerato tecnicamente un Ep, che denota estrema efficacia per via della pregevole originalità con cui Laurenzi, Veloci e Ventilii sono riusciti ad arrangiarne i pezzi. C’è sicuramente tanta ruvidità nel suono dell’ensemble capitolino. Ruvidità accentuata in particolar modo dall’evidente uso di distorsioni che vanno in pratica a conferire un’impronta molto noise, o comunque filo-statunitense, al trittico di canzoni qui racchiuse. La prima traccia del cd è quella che va poi a dare il nome alla raccolta: Fuori Del Giorno viaggia su un mood alquanto sinuoso e graffiante, in cui le dinamiche delle chitarre elettriche si impastano alla perfezione con l’impeccabile groove elaborato dalla sezione ritmica che, come già segnalato sopra, è costituita dal basso di Veloci e dalla batteria di Ventilii. Brano caratterizzato da una seconda parte strumentale in cui le progressioni di chitarra sembrano palesemente strizzare l’occhio ai grandissimi Sonic Youth, Fuori Del Giorno convince fin da subito per la sua costruzione e per il modo in cui i Moblon hanno scelto di svilupparla, condensando le parole nella prima metà per poi lasciare spazio alle intriganti digressioni soniche nella seconda. La successiva traccia è Sul Muro. Qui il cantato della Laurenzi finisce col ricordare la Cristina Donà più spigolosa e sperimentale (quella di Nido per intenderci). Anche in questa occasione la presenza delle distorsioni è determinante, nel senso che riesce a condizionare in maniera decisiva le atmosfere che di conseguenza ben si amalgamano con le liriche della canzone. Terzo e ultimo pezzo dell’Ep è invece Dietro Il Bosco. In questo caso le sfumature assumono tinte meno torbide ed oscure. Tuttavia sarebbe comunque inappropriato parlare di brano “leggero e scanzonato”. Diciamo invece che il taglio della canzone risulta assai curioso e difficile da descrivere. Tutto sembra reggersi sulle trame tessute dal pianoforte, mentre il cantato appare di nuovo volutamente “sporcato” in stile garage. Insomma, anche in questa seconda produzione le idee non sembrano affatto scarseggiare. E la buona resa dell’Ep comporta automaticamente la seguente considerazione: ci sono tutti i presupposti per mettere su un signor album. Che la lavorazione abbia inizio dunque! E in attesa che arrivi un disco più abbondante a livello di brani e di minutaggio, buon approfondimento.
Articolo del
15/12/2013 -
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