Risulta abbastanza interessante e spigliata la proposta musicale dei Bicchiere Mezzo Pieno, band capitolina in attività già da un po’ di tempo e che ad inizio anno ha dato alle stampe il suo disco ufficiale d’esordio (in passato si registra soltanto una demo autoprodotta). All’interno de ”Il Contrario Di Lol”, disco di sei canzoni che questo buon collettivo di musicisti ha realizzato assieme a Roberto Cola (colui che poi ha supervisionato le incisioni tenutesi presso Il Piano B Progetti Sonori di Roma), si scorge infatti un calzante e continuo miscuglio di correnti musicali e di componenti sonore di vario tipo. Pop, folk, acustico, musica leggera, rock demenziale (o per meglio dire grottesco), punk: questi i generi principali intorno ai quali i Bicchiere Mezzo Pieno sembrano gravitare con maggiore naturalezza ed insistenza. Ne viene fuori perciò un sound fresco e appagante, spensierato ma comunque accattivante e non effimero, tantomeno artefatto, un marchio di fabbrica tutto sommato originale, moderno. Un marchio che funziona e che è potenzialmente in grado di piacere ad un ampio ed eterogeneo tipo di pubblico.
Curiosa e sfrontata al punto giusto è la scrittura, con testi dal taglio assolutamente attuale ed irriverente, tendenti a mettere in luce situazioni e contesti alquanto tipici del mondo giovanile e non. Leggono bene le contraddizioni della società i Bicchiere Mezzo Pieno e dunque, con uno spirito molto convincente e pragmatico, scelgono di raccontare storie di tutti i giorni optando, di volta in volta, per chiavi di lettura puntualmente idonee non soltanto dal punto di vista lirico, ma anche sotto l’aspetto musicale. Segno, questo, della non indifferente verve del progetto, sicuramente molto propositivo per quel che riguarda l’approccio e poi ricco di idee, stimoli, fantasia.
La mini raccolta è aperta da Space Metropoliz, brano dal bel tiro, molto orecchiabile e gradevole in fatto di arrangiamento (più che azzeccato l’inserimento dell’armonica, un po’ sulla falsariga di Vai In Africa, Celestino! di De Gregori e di La Mia Fortuna di Niccolò Fabi). Più ruvida ed elettrica è invece la successiva La Canzone Di Storta, assai dinamica ed incisiva nel mood e discreta a livello di costruzione: non male il passaggio straniante e quasi recitato che si scorge a metà brano. De La Pillola Della Presa A Bene è opportuno sottolineare il continuo cambio di registro musicale, oltre che la grande estrosità esecutiva ed interpretativa. Non Chiedermi Ti Prego è il quarto pezzo in scaletta: è un episodio abbastanza scanzonato, forse il meno sorprendente del disco anche se, in ogni caso, non del tutto evanescente. Estate Finita è invece la quinta canzone de “Il Contrario Di Lol”, intrigante musicalmente, il brano prende quota di pari passo con il suo sviluppo. A chiudere c’è invece Cabaret, una traccia a suo modo geniale, in cui gli schemi tradizionali della forma-canzone saltano del tutto (anche se poi nei cinque brani precedenti non è che si riscontri tutto questo rigore in quanto a struttura). Così si conclude un disco godibilissimo, fatto di pezzi che danno l’idea di funzionare ancora meglio sul palco. È infatti on stage che i Bicchiere Mezzo Pieno risultano essere perennemente a loro agio.
Articolo del
04/04/2013 -
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