È sicuramente molto interessante il nuovo progetto discografico ideato dagli Stratten, valido complesso musicale composto da ottimi elementi dotati di importanti risorse tecniche, compositive, artistiche. ”Bologna ‘67/’77”, disponibile dallo scorso 20 novembre, è un vero e proprio concept. Un concept però decisamente variegato, eclettico, in quanto a musiche e sonorità. E il disco, che attraverso le nove tracce in scaletta cerca di raccontare la crescita di un ragazzo felsineo in un decennio molto delicato anche se comunque capace di infondere tantissimi stimoli, si guarda bene proprio dal palesare una sorta di nostalgia per i classici concept del passato. Qui si avverte infatti uno spirito molto propositivo, dato soprattutto dall’istinto e dalla tendenza a contaminare in continuo i brani, alternando un non indifferente numero di generi musicali anche diversi e lontani tra loro. In “Bologna ‘67/’77” trovano infatti spazio il blues, il rock, il progressive e il jazz, con un continuo oscillare tra episodi acustici ed elettrici.
Ovviamente non è l’innovazione il punto forte del cd, in ogni caso scritto e suonato con estrema sapienza ed accortezza. Tuttavia qui ci si trova di fronte ad un disco comunque intrigante e suggestivo per l’idea di base che lo attraversa. Le canzoni, curatissime nei dettagli, denotano strutture alquanto articolate e sofisticate. Pregevole è poi l’esecuzione globale. Gran parte del merito, sotto questo aspetto, è sicuramente da attribuire al poeta Vincenzo Bagnoli, autore dei testi e qui molto sensibile nel fornire alle singole canzoni dei registri lessicali mai banali e scontati, bensì calzanti e visionari. Al contempo va poi riconosciuta l’estrema versatilità dei musicisti coinvolti in questa avventura: la cantante Alessandra Reggiani, i chitarristi Giulio Golinelli e Ian Zulli, il bassista Emiliano Colomasi, il batterista Matteo Dondi e, infine, il polistrumentista (nonché punto fermo della band) Nicola Bagnoli, che in fase di registrazione ha curato le parti di numerosi strumenti (dalle chitarre al piano elettrico, passando per il violino, il basso e le tastiere). Lui stesso, assieme al già citato Ian Zulli, si è occupato inoltre degli arrangiamenti. “Bologna ‘67/’77” , pubblicato per la New Model Label, è stato registrato tra il 2007 e il 2009 presso i Termen Studios, il che conferma ancor di più la perizia e il notevole rigore che hanno caratterizzato il periodo relativo alle incisioni. William Novati si è occupato dei missaggi dell’album, masterizzato poi da Carl Saff in quel di Chicago.
Articolo del
22/03/2013 -
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