Un esordio con i fiocchi, verrebbe da dire. Già, perché la sensazione che al primo album in studio dei Wild Strings non manchi proprio nulla si palesa già dopo una manciata di rapidissimi ascolti. Formatosi ufficialmente nel 2009 dalle ceneri dei Just A Billy, l’intrigante progetto laziale produce un sound tanto intenso quanto ammaliante, frutto di una fusione calibrata di rockabilly e rock ‘n’ roll, con sprazzi di country e – seppur in misura minore – di punk statunitense. È intorno a questi quattro filoni che fondamentalmente ruota un po’ tutto il marchio di fabbrica della band, capace di sfiorare diverse atmosfere mantenendo però un taglio omogeneo, squisitamente retrò e debitore, per forza di cose, della miglior tradizione angloamericana che si rispetti. “Rev It Up And Go Fast”, registrato presso l’Hombre Lobo di Roma nell’aprile scorso, è dunque un biglietto da visita niente male, prodotto benissimo ed orchestrato con sapienza. Convincono in primo luogo gli arrangiamenti e lo spirito globale dei dieci pezzi in scaletta, tra cui figura anche la cover di You’re My Baby, grande pezzo del mitico Johnny Cash. La brevità generale dei singoli componimenti rende quindi ancora più fluido lo scorrere della raccolta, talmente elegante e pregevole da farsi riascoltare a più riprese.
A convincere è inoltre il giusto approccio del brillante quartetto, perfettamente a suo agio nel perseguire e sviluppare determinati generi musicali. Difficile muovere delle critiche nei confronti di una raccolta d’inediti così completa come appunto “Rev It Up And Go Fast”. Forse si potrebbe non condividere la scelta di legarsi solo ed esclusivamente a qualcosa di retrodatato e di poco sperimentale. Magari si potrebbe accusare il gruppo di non avere il coraggio di modernizzarsi un po’ o, se non altro, di non far confluire nei propri brani elementi più attuali. Ma poco importa. E poi che senso avrebbe? Non si può sempre cercare il pelo nell’uovo! E ogni tanto bisogna pur rispettare, condividere, le esigenze, le scelte artistiche di un progetto che propone musica originale, a maggior ragione quando si è di fronte ad una produzione realizzata con dedizione, passione e che non ha, in fin dei conti, punti deboli.
Inoltre va anche considerato come lo stile dei Wild Strings sia decisamente legato al background e alla cultura dei suoi quattro componenti. Proprio per questo è necessario, almeno nel loro caso, contestualizzare con attenzione. Infine va poi riscontrato come sia comunque labile una certa contaminazione negli echi sonori, il che rende più colorati ed articolati i contorni. Come già detto, si riescono anche a scorgere elementi ruvidi, incisivi, dal piglio quasi punk piuttosto che rimandi (senza dubbio più netti) alle aperture squisitamente country. Preparatevi quindi ad una scarica di rock‘n’roll affascinante, in vecchio stile, fatto di caldi chitarroni, riff e soli esplosivi, graffianti ma poco invadenti, nonché di un groove eccellente, garantito dalla presenza del contrabbasso, strumento che non solo dimostra di mantenere un fascino notevole, ma che è sempre in grado “riempire” tantissimo, come nessun altro. “Rev It Up And Go Fast” è un disco immediato, spumeggiante, destinato a fare ballare, sia che lo si ascolti tramite lo stereo di casa, sia che lo (ri)ascolti per intero durante un concerto della band che l’ha da poco sfornato. L’augurio è che ciò possa accadervi quanto prima, in entrambi i casi.
Articolo del
05/11/2012 -
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