EXTRANTEPRIMA! - Uscita prevista in sala: 29 agosto 2008
Ogni anno 30mila pazienti sotto anestesia rimangono svegli. Awake.
Il messaggio iniziale e le figure, i quadri alle pareti, un ufficio e una casa, tutto normale, normalissimo. Niente lascia intendere che l’evento in questione sarà qualcosa di più che tranquillo, in evidente contrasto con la materia in esame. L’atmosfera che si crea all’inizio del film è di totale fiducia e calma. Fiducia nei protagonisti e nella regia e mai immagineremmo scherzi come l’esperienza fuori dal corpo e gli schemi umani: se da un lato l’esperienza sensoriale descritta di figura come un light supernatural, è anche vero che in realtà il fantastico coincide angosciosamente con la realtà e la realtà si tramuta in una sorta di mystery thriller. Questa pellicola si delinea come un buonissimo esempio di cinema nuovo, new, nouveau parteno-americano: le nuove leve di attori e registi, i primi di solito americani e i secondi spesso europei (in questo caso British) che ogni tanto mandano in circolo film brillanti e confezionati con cura e precisione, storie non banali e particolare attenzione all’editing e alla fotografia. Film esteticamente (quasi) perfetti. L’attenzione ai colori in Awake sfiora il maniacale e raggiunge il sublime strato della metafora: sono caldi e vividi, anche negli sterili corridoi dell’ospedale. Il personaggio di Sam è il calore per eccellenza, sempre vestita dai toni del marrone e del rosso evoca uno spazio confortevole e pieno di amore e calore umano, bellezza. Jessica Alba è allo stesso modo perfetta per questo ruolo, sempre inquadrata da vicino con i grandi occhi castani e le sue labbra da trademark. D’altra parte la madre di Clay è composta e fredda: il nemico. Un sottile gioco di allusioni, molte semplicemente inconsce.
Per tutta la durata del film la voce di Clay accompagna e si sovrappone alle immagini mentre tenta di svegliarsi. In realtà quello che sentiamo è il suo pensiero, a intervalli lo vediamo anche, nei flashback e del presente irraggiungibile dalla sua proiezione. Nonostante gli elementi sci-fi (il fantasma o proiezione astrale che dir si voglia, la storia semplice come di solito conface alla fantasia e agli horror che devono dare spazio alle stranezze) Awake rimane senza dubbio un thriller, il sospetto che ci possa essere qualcosa di non “normale” non si insinua mai nella visione perché la regia mantiene il pubblico anestetizzato nella vicenda, ansioso e sofferente proprio come Clay. Come lui non ci si può allontanare, non ci si può girare e non si può nemmeno sperare che qualche spiritello faccia un dispetto ai dottori cattivi perché la staticità delle inquadrature e la precisione chirurgica di cuts e fotografia non lascia via di scampo, possibilità di movimento.
Jessica Alba è la già menzionata co-protagonista, al fianco di Hayden Christensen, che nel frattempo è diventato famoso con Jumper dopo il primo buon inizio di Star Wars. L’affascinante e bravissima Lena Olin è Lilith Beresford, l’apprensiva madre di Clay. Le due donne del film sono diametralmente opposte, buona e cattiva, ambigua e amorevole. Nel mezzo Chistensen adotta l’aspetto di un cucciolo abbandonato in balia degli eventi, che poi è esattamente quello che il protagonista è. Terrence Howard ritrae il chirurgo assassino e amico di Clay.
Articolo del
25/08/2008 -
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