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Sorprendente a ogni minuto dello spettacolo. Succede naturalmente per chi non l’ha mai visto, ma continua a succedere anche per i fan più accaniti, che continuano a ritornare, perché “Solo” è considerato ormai uno spettacolo iconico (giunto alla nona edizione). Uno show, andato in scena martedì 16 dicembre al Teatro Ariston di Sanremo, che si evolve nel tempo e che si adatta ai tempi che cambiano, con l’aggiunta di nuovi particolari.
Il viaggio prende corpo nella poliedrica e vorticosa mente di Arturo (basti guardare la locandina dello spettacolo) e tutto parte dalla sua casa. Ricostruita in miniatura fino ai minimi dettagli, con una microscopica telecamera inquadra le stanze e i loro segreti, a partire dal salotto, dove troneggia la regina, la televisione.
Qui parte una carrellata di personaggi che sottolineano la bravura e la difficoltà dell’arte del “quick change” attraverso i film e le sitcom più famose, dalla mitica Signora in Giallo a Star Trek, da Baywatch a Rossella O’Hara in “Via col Vento”.
Poi si entra nella soffitta, laddove viene custodito uno dei regali del nonno, un cappello “col buco”. E proprio grazie a questo oggetto così unico, che il piccolo Arturo inizia a lavorare di fantasia e a creare personaggi semplicemente piegando il cappello qua e là, da Cleopatra, a Robin Hood fino a Napoleone.
Il viaggio nelle stanze continua in camera, da cui nasce uno sketch molto ironico su un matrimonio decisamente “affollato” con lo sposo che proprio quel giorno incontra la sua amante e viene minacciato dall’anziana madre con tanto di lupara. Anche in questo caso, incredibile la velocità di trasformazione, unita a un’irresistibile vena sarcastica.
Non ci sono tabù e quindi si entra anche in bagno: “da piccolo mi chiudevano in punizione qui ma non sapevano che in realtà mi divertivo tantissimo: spiavo nei cassetti, provavo il rossetto della mamma. Molti grandi artisti hanno trovato qui la loro fonte di ispirazione”.
Lo show prosegue quindi nel magico e onirico mondo delle favole, il regno per eccellenza della fantasia. Con un chiaro omaggio al geniale Walt Disney (ricordiamo che Brachetti ebbe un grande successo all’inizio degli anni Novanta con la trasmissione “A Night of Magic” da Disneyland Paris), Brachetti diverte e fa sognare con tanti personaggi indimenticabili.
Le principesse sono al dentro della carrellata (con tocchi ironici, come Biancaneve che prima coccola e poi “lancia” un malcapitato coniglietto), fino ad arrivare alla moderna Elsa di Frozen che “congela” un povero gatto; non mancano gli eroi maschili, come Aladdin che vola sul tappeto sulle note di “Il mondo é mio”.
Dinamica ed esilarante anche la carrellata musicale con le icone delle sette note, da Madonna a Michael Jackson (con tanto di moonwalk), da Beyoncé a Freddie Mercury. Oltre alla vorticosità dei cambi di costume, un plauso anche alla mimica e all’arte del playback.
Uno show davvero completo, che dà spazio alle molteplici arti, senza dimenticare la tecnologia, dal videomapping ai laser, oltre alle illusioni magiche, le ombre cinesi e la pittura su sabbia. Brachetti ha dimostrato anche la capacità di intrattenere e di gestire gli imprevisti (un piccolo disguido tecnico ha fatto posticipare un numero di qualche minuto), improvvisando battute e dialogando con il variegato pubblico di adulti e bambini.
Oltre al gruppo di tecnici, che Arturo ha ringraziato alla fine facendoli salire sul palco, c’è la sua storica spalla, l’attore Kevin Michael Moore nel ruolo di “Ombra”, che lo fa riflettere su alcuni temi fondamentali della vita e alla fine gli farà capire che bisogna sempre proteggere e valorizzare quel bambino custodito in ognuno di noi
Articolo del
20/12/2025 -
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