Dove sta scritto che il sacro verbo dell’Hard Rock debba essere coniugato per forza al maschile? Il programma di questa sera dimostra l’esatto contrario e prima le Tinkerbell, che aprono la danza metallica, e poi il Delta di Venere, che riscaldano l’ambiente con un “set” breve ma quanto mai valido, si rivelano agguerrite e toste, l’aperitivo ideale, l’antipasto necessario per l’atteso concerto delle Crucified Barbara, in arrivo dalla Svezia, presentate come le eredi delle Runaways e delle Girlschool, nuove eroine della scena internazionale del rock duro. Ed eccole che arrivano puntuali sul palco, leopardate e impellettate come si conviene, impenetrabili sotto un diluvio di capelli biondo platino riconosciamo Klara Force, alla chitarra, Ida Evil Eye, al basso elettrico, e Nicki Wicked, alla batteria, poco più in là si avvicina minacciosa e scura come la pece, anche lei seminascosta dai lunghi capelli neri, Mia Coldheart, la “vocalist” della band, tanto apprezzata da Lemmy dei Motorhead. Si spengono le luci, si ode una “intro” agghiacciante, loro girano le spalle al pubblico, numeroso e vociante, e fanno partire le note di “Play Me Hard” , uno dei pezzi forti del loro album, “ In Distortion We Trust”, uscito nel 2005 , il disco che presentano dal vivo. Seguono “Hide’em All” (parafrasi del “Kill’em All” dei Metallica), la stratosferica “I Need A Cowboy From Hell”, e ancora “Going Down” e “Bad Hangover”, in rapida successione. Solo una pausa per ricordare un amico, musicista di una hard rock band svedese, prematuramente scomparso, e poi riprendono a massacrare selvaggiamente i loro strumenti . La sezione ritmica è accelerata e potente, la chitarra di Klara Force - tanto avvenente quanto implacabile con i suoi “riffs” assassini - domina in lungo e in largo, e lascia alla Cold Heart il piacere di vocalizzi oscuri e graffianti. “Motorfucker” (che cela ben altro epiteto) ci regala passaggi ritmici poderosi e roboanti, tanto che il Jailbreak sembra la pista di un aereoporto in un giorno di traffico intenso! Ecco che arriva “Losing The Game”, il primo singolo, un brano che ha anche potenzialità radiofoniche, e infine “Rock And Roll Bachelor”, impreziosita dagli interventi solistici della Gibson Explorer maltrattata a dovere da Klara Force, semplicemente deliziosa, bianca come la Luna, devastante come K.K. Downing dei Judas Priest! Dopo una breve pausa le Crucified Barbara tornano sul palco, innaffiate di birra, e su “In Distortion We Trust” tracciano l’elogio della distorsione, elemento base della storia del rock, da Jimi Hendrix ai nostri giorni. Il furore metallico si mescola al punk ed ecco che giungono implacabili le sferzate chitarristiche di “Killed By Death” , la “cover version” del noto brano dei Motorhead, e non resta più niente di non detto, non c’è più nulla da chiarire, niente da commentare, solo strofinarsi ai tavoli, sbattere le testa al muro e ondeggiare all’unisono con gli altri, tutti selvatici come noi, ubriachi di Hard Rock. I vocalizzi rozzi di Mia emulano la cattiveria orgiastica e letale di Lemmy Kilmister (non potevamo farle complimento migliore!), e poi lei sembra proprio Joan Jett da giovane! Le radici punk di queste giovani e determinate ragazze svedesi appaiono chiare, ma la svolta verso un hard rock corposo e forte è quanto mai evidente. Più Girlschool che Vixen direi, hanno basi solide, anni di tirocinio alle spalle, frequentano Ozzy e Lemmy, le amicizie giuste, e sono pronte a far fuoco! The Gods of Rock and Roll bless them!
Articolo del
21/01/2006 -
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